Champagne e applausi. Ricordi e paura. È ora di costruire un futuro di pace per tutti. È il giorno della speranza.
Rinunciare alla proprietà di un’automobile personale significa aiutare l’ambiente e risparmiare denaro. Ecco, dalla Germania, la proposta del car-sharing: un sistema “destinato al successo”.
La tecnologia che avanza e le pressioni di Washington favoriscono la formazione di nuovi giganti industriali. La maggiore preoccupazione è per la perdita di posti di lavoro e per il possibile aumento dei prezzi.
“Restatevene a casa vostra e aspettate la democrazia”. Questo, in breve, il messaggio del presidente statunitense.
La Commissione indipendente sulla popolazione e la qualità della vita ha cominciato una serie di inchieste regionali. Prime diagnosi: è illusorio controllare la crescita demografica senza prima mettere in pratica serie riforme sociali.
“Il Giappone, a differenza della Germania, non è ancora riuscito a raggiungere neppure un minimo accordo a livello nazionale sulla sua condotta durante la Seconda guerra mondiale”. La questione si riflette sui rapporti con i paesi vicini e con l’Onu. E sul dibattito pesa l’eredità delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki.
Il Times di Londra, The Irish News di Belfast e The Irish Times di Dublino descrivono e commentano la giornata del 31 agosto 1994, il cessate il fuoco dichiarato dall’Ira, la fine di 25 anni di guerra.
Il fotografo Pinkhassov ha documentato il lavoro, ancora completamente manuale, dei minatori di carbone. Le compagnie nazionalizzate dopo l’indipendenza nel 1954, aspettano i fondi per modernizzare le tecniche estrattive.
La “minaccia” della crescita demografica non è uguale per tutti. Le generalizzazioni sono dannose, specialmente in Asia.
Un giornalista spiega perché la più importante tra le reti è diventata uno strumento di lavoro insostituibile. E afferma: “Internet sta cambiando la natura del giornalismo”.
Il Messico ha stabilato il record mondiale del Ventesimo secolo: il controllo ininterrotto di un paese da parte di un solo partito.
Il Frankfurter Magazin racconta Art Spiegelman, figlio di genitori sopravvissuti ad Auschwitz e autore di Maus, il libro a fumetti in cui i nazisti sono gatti e gli ebrei topi: “Tento solo, in qualche modo, di salvare me stesso”.
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