Perché non dobbiamo avere paura delle manipolazioni genetiche. Parla il filosofo Slavoj Zizek
Slavoj Zizek sembra proprio un bel tipetto. Ha 54 anni. È un filosofo marxista e studia il pensiero dello psicanalista Jacques Lacan. Vive a due passi dall’Italia, in Slovenia. Ha due figli e due ex mogli. Parla sei lingue e si veste solo con jeans e T-shirt. Ama occuparsi di tutto: dall’esegesi di san Paolo al funzionamento degli ascensori. E ha un’opinione su tutto. L’America è diventata una società postindustriale? Non è vero: la classe operaia americana c’è ancora ed è in Cina. Che vuol dire sciare? Vuol dire andare su per tornare giù. Ma allora non è meglio rimanere giù e leggere un buon libro? Il suo datore di lavoro è l’università di Lubiana, ma non è obbligato a insegnare e passa molto tempo all’estero per corsi e conferenze. Ama contraddirsi e cambiare idea. Al punto che ogni edizione straniera del suo libro sull’11 settembre è diversa dall’altra. Il New Yorker gli ha dedicato un ritratto intitolato “Il fratello Marx”. A pagina 28 pubblichiamo il suo ultimo articolo, sulla biogenetica. Ne sentiremo ancora parlare. Leggi
Le manipolazioni genetiche non devono spaventarci, sostiene il filosofo Slavoj Zizek. Non minacciano la nostra dignità né la nostra autonomia. Anzi, possono liberarci da un’identità definita una volta per tutte
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