Nei prossimi cent’anni la metà delle specie della Terra scomparirà. La battaglia contro l’estinzione di massa è finita. E noi l’abbiamo persa
Una squadra di scienziati sorveglia giorno e notte il vulcano, ma in caso di eruzione non ci sarebbe abbastanza tempo per mettere in salvo le seicentomila persone che abitano ai suoi piedi. Il reportage di Libération
A Teheran una dose di eroina costa meno di un pacchetto di sigarette. La diffusione della droga tra i giovani preoccupa il regime dei mullah
Pedalare da Praga a Vienna trascinando un carretto con dentro un bambino di tre anni non è un’impresa impossibile. Cronaca di una vacanza in famiglia piena di sorprese e soddisfazioni
Addio alla natura incontaminata. Nei prossimi cent’anni la metà delle specie della Terra scomparirà. La battaglia contro l’estinzione di massa è finita. E noi l’abbiamo persa
Donne e uomini, nuovi arrivati o veterani, politici di professione o improvvisati. Sono i parlamentari europei appena eletti. Ecco i ritratti di venticinque eurodeputati, uno per ogni paese, scelti da Le Monde
Il 15 agosto i venezuelani voteranno per decidere se revocare il mandato al presidente Hugo Chávez. È un passo avanti per la democrazia, ma il paese resta spaccato dall’estremismo ostinato dei chavisti e dell’opposizione
Negli Stati Uniti l’antica tradizione ebraica della cabala si è trasformata in una moda. Cantanti e attori sono disposti a pagare migliaia di dollari per “allontanare le energie negative” e assicurarsi l’immortalità
Nella noia e negli sbadigli, le immagini di Porta a porta si confondono con quelle del Portogallo. Europee ed europei sono avvolti da un’unica nebbia soporifera. Ma c’è qualcosa che salta agli occhi, almeno nei dibattiti televisivi postelettorali. Ha ragione Nanni Moretti, che in un’intervista all’Unità ha ricordato come la vera novità negativa da dieci anni a questa parte sia la mancanza di un patrimonio condiviso: “Da quando Berlusconi è entrato in politica, i due elettorati non riescono più a comunicare. Prima un elettore democristiano dialogava con un elettore comunista: sentivano di avere un retroterra comune. Questa democrazia, nel bene e nel male, l’avevano costruita insieme partendo dalla resistenza. Dal 1994 in Italia non esiste più un patrimonio democratico condiviso da progressisti e conservatori. E tutto questo ormai ce lo porteremo dietro per troppi anni”. È proprio da qui che uomini e donne di buona volontà dovrebbero ripartire. Leggi
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