Oscillando tra la più solida razionalità e la più grossolana superstizione affrontiamo la fine del millennio.
L’Altare della Patria è più noto per i guasti che ha portato al panorama della capitale che per la sua storia o per i suoi musei. Ora è riaperto: tardivo riconoscimento del suo valore o segno della rinascita del nazionalismo in Italia?
Quando la popolarità di un presidente è in crisi o c’è bisogno di dimostrare la propria potenza militare, gli Stati Uniti ricorrono spesso alla carta mediorientale. Il più famoso giornalista del mondo arabo analizza la politica statunitense in Medio Oriente.
Dopo il crollo dell’Unione Sovietica anche la Mongolia ha dovuto affrontare la transizione verso una società capitalista. Ma il nuovo ordine non è poi così nuovo e l’ex partito unico è sempre al potere. Veramente nuova è solo la febbre per gli affari.
“Mai, come nel 1994, avevamo avvertito così nettamente i limiti dello sviluppo”. A lungo presentato come una forza invincibile, il Giappone sta ora entrando in un’era di declino. L’Asahi Shimbun analizza le modifiche dei costumi attraverso l’evoluzione del vocabolario.
Per primo venne Pedro Almodóvar, che con i suoi film dissacratori fece conoscere a tutta l’Europa la Spagna della movida. Adesso una nuova generazione di cineasti rivendica la propria autonomia dai maestri. E il pubblico applaude.
Il campo di detenzione di Eletse è a circa 700 chilometri da Mosca, nella provincia di Lipetsk. È quello che in Occidente viene chiamato un gulag. Recentemente è stata fatta una riforma delle carceri per migliorare la vita dei detenuti. Le foto di G. Pinkhassov.
Da Foreign Affairs un saggio di Zbigniew Brzezinski, ex consigliere del presidente statunitense Jimmy Carter e oggi docente di Politica internazionale.
Andiamo incontro al Ventunesimo secolo con sentimenti contrastanti. L’ossessione per l’innovazione tecnologica si mescola alle antiche superstizioni. Ma resistere è inutile, il futuro è già qui. Un commento di Henry Porter sul Guardian.
Minuto per minuto le preoccupante descrizione di ciò che può succedere al nostro organismo durante i bagordi di una notte.
Dopo più di trent’anni d’esilio, Mongo Béri è tornato in Camerun. E in un’intervista al quotidiano Ivoir’Soir racconta che è già pronto a scendere di nuovo in campo contro ogni forma di oppressione e di colonialismo.
“Ci rifiutiamo di servire la causa della violenza”. In uno dei paesi più violenti del mondo, alcuni giovani cercano di ottenere il diritto a svolgere un servizio alternativo a quello militare. Ma l’esercito, molto presente nella vita politica colombiana, non è disposto a cedere.
Mentre la repressione antialbanese continua nel Kosovo, ex regione autonoma della Jugoslavia a maggioranza albanese, i serbi della zone sono ossessionati da un possibile abbandono da parte di Milosevic. Tra la popolazione circolano sempre più armi e la tensione cresce.
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