L’articolo dei sette americani in Iraq pubblicato dal New York Times. Il reportage a fumetti di Joe Sacco da un campo d’addestramento per l’esercito iracheno
Nicola Sacco aveva 36 anni. Faceva il ciabattino ed era nato a Torremaggiore, in provincia di Foggia. Bartolomeo Vanzetti aveva 39 anni e veniva da Villafalletto, vicino a Cuneo. Aveva lavorato in molti posti: in trattoria, in una cava, in un’acciaieria, in una fabbrica di cordami. Erano nati alla fine dell’ottocento. Quando arrivarono in America avevano vent’anni. Furono arrestati, processati e condannati a morte per l’omicidio di un contabile e di una guardia del calzaturificio Slater and Morrill. La loro condanna fu eseguita con la sedia elettrica esattamente ottant’anni fa, la notte del 23 agosto 1927 a Dedham, nel Massachusetts. Erano immigrati italiani, poveri e anarchici: un cocktail rischioso per l’epoca, scrive Moshik Temkin su The Nation. “Oggi è chiaro che il processo e l’esecuzione di Sacco e Vanzetti furono un atto di barbarie, ingiusto e intollerabile. Con molte caratteristiche in comune con l’America di Bush”. Leggi
L’editoriale del New York Times e un fumetto di Joe Sacco
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