Scrive libri, gira spot e per molti è una star. Ma la sua oceanica saggezza a volte sembra solo buon senso. Il leader tibetano visto da Pankaj Mishra, Pico Iyer, Slavoj Zizek
La stretta sulle politiche migratorie contraddice i valori dell’Unione. E finisce per criminalizzare gli stranieri
Uno dei suoi bisnonni era di Canton, l’altro di Londra. Il primo si trasferì ad Haiti, l’altro in Argentina. Jennifer Bréa racconta la storia improbabile della sua famiglia
Le diseguaglianze sono ancora profonde. Ma rispetto al passato il Brasile è irriconoscibile. Merito anche del governo Lula, che ha rilanciato l’economia e ha dato fiducia agli investitori
L’America Latina continuerà a essere la regione con la crescita più bassa tra i paesi in via di sviluppo. Colpa della corruzione e delle divisioni sociali
È la paladina delle mogli maltrattate e dei contadini oppressi. Con la sua banda di donne fa rispettare la legge in una delle regioni più povere dell’India
Le foto di Alfredo D’Amato
L’occidente capitalista proietta sul Tibet le sue aspirazioni spirituali e sulla Cina le sue paure economiche. Ma la realtà è molto diversa
Dopo i risultati del voto di aprile e la vittoria di Alemanno a Roma, la destra è più forte che mai. Ma parlare di fascismo è sbagliato, scrive lo storico Donald Sassoon
Grattacieli spettacolari, uno dei musei più importanti degli Stati Uniti e molti locali per chi ama jazz e blues. Chicago è bella come New York, ma è meno frenetica
Per la prima volta i giovani europei sono più poveri dei loro genitori. È un fenomeno diffuso, soprattutto in Italia, dove i problemi economici sono alla base di una crisi più ampia. L’inchiesta dell’Observer
In Darfur si combatte per il controllo della terra, sempre più preziosa dopo la grande siccità. Si può parlare di conflitti climatici? O le responsabilità sono soprattutto umane?
Truffe, corruzione e cocaina. La merce più rara alla borsa di Londra è l’onestà. Un ex operatore della city racconta sul Guardian la sua esperienza nel mondo dell’alta finanza
La scorsa settimana abbiamo detto che Georges Simenon era francese. Scriveva in francese, ha vissuto buona parte della sua vita in Francia, il suo successo è cominciato quand’è arrivato a Parigi. Spesso si pensa che fosse francese. Ma non è vero: Simenon era belga. “Percezione” è una parola che va di gran moda, oggi. Viene usata per dire che l’impressione, la sensazione, l’immagine soggettiva che uno ha della realtà possono essere tenute in considerazione almeno quanto la realtà stessa. In nome del rispetto delle singole sensibilità. Così, indagare e descrivere la realtà diventa un esercizio inutile. Le statistiche dicono che i crimini sono in calo? Non importa, perché la “percezione” dell’aumento dell’insicurezza è reale quanto il reale aumento della sicurezza. E questo giustifica che se ne tenga conto con provvedimenti legislativi sproporzionati. Ma al di là della percezione, il punto è che Simenon era belga, non francese. E dire il contrario è semplicemente sbagliato. Leggi
Attribuire al riscaldamento globale l’origine dei conflitti africani porta ad assolvere i veri colpevoli: i politici. Le semplificazioni non aiutano nessuno
Il fumetto di Giacomo Nanni
Studia i testi buddisti da quando era bambino e medita tutto il giorno. Pubblica libri, tiene conferenze e gira spot pubblicitari. Con il Nobel è diventato una star. Ma cosa nasconde il suo sorriso?
Flessibile e pratico, guida politica e spirituale. Secondo Pico Iyer sono queste le qualità che hanno permesso al Dalai Lama di farsi ascoltare dal mondo
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