La diffusione delle droghe aumenta e le mafie si arricchiscono. Il proibizionismo ha fallito. È ora di sperimentare la legalizzazione, scrive l’Economist
Dopo vent’anni di lotta al narcotraffico la diffusione della droga nel mondo non è diminuita. Le mafie si arricchiscono e seminano morte. Forse la legalizzazione non è una soluzione perfetta, ma una cosa è chiara: il proibizionismo ha fallito
La lotta al narcotraffico non riesce a stare al passo con la capacità di reazione delle bande criminali. La questione va affrontata alla radice. Eliminando la domanda
Quando raggiungiamo la casa sulla spiaggia, lontano dalla fretta della città, quella quiete così rasserenante mi rende sospettosa
Six days in Fallujah è un videogioco basato sulle esperienze dei marines in Iraq. L’estremo realismo delle scene di combattimento fa discutere
In alcuni posti un dollaro è una specie di moneta universale. Leggi
Quando si parla di depenalizzazione delle droghe c’è spesso un malinteso, e si pensa che a chiederla siano quelli che non vedono l’ora di farsi una canna in santa pace. Non è così. La redazione dell’Economist non è esattamente un covo di fricchettoni. Eppure l’austero settimanale britannico sostiene da vent’anni la causa della vendita controllata delle sostanze stupefacenti. Perché la guerra al narcotraffico è fallita. Ne hanno parlato anche Roberto Saviano e Misha Glenny quando si sono incontrati nella nostra redazione. Depenalizzare non è facile, perché tutti i paesi – almeno in Europa – dovrebbero muoversi insieme. Ma è l’unico modo per fronteggiare il traffico di cocaina, che insieme al petrolio è il motore dell’economia contemporanea. E di cui l’Italia, spiegava Saviano, è uno snodo fondamentale: “Salvatore Mancuso, trafficante colombiano di origine italiana, dice sempre che ‘la pianta della coca è molto strana: perché ha le foglie in Sudamerica, ma le radici in Italia’”. Leggi
La pirateria è una reazione dei pescatori somali ai disastri ecologici provocati dagli occidentali, scrive il rapper somalo-canadese K’naan. Non è vero, risponde l’esperto di difesa statunitense Fred Iklé: è solo un fenomeno criminale
La mostra dell’Unesco
Perché alcune persone si suicidano? Finora si pensava che l’isolamento sociale fosse la causa scatenante. Ma si è scoperto che anche l’assuefazione al dolore è decisiva
La Spagna caccia gli africani dalle sue piantagioni. La Repubblica Ceca paga i vietnamiti perché tornino a casa. In Europa la vita degli immigrati oggi è più dura
Un fumetto di Sara Colaone
Musica serba, rakija, bar arredati con busti di Tito e foto di Belgrado. Nella capitale austriaca i Balcani sono di casa. Grazie ai duecentomila immigrati dell’ex Jugoslavia
In questi mesi migliaia di stranieri hanno perso il lavoro. Molti di loro hanno deciso di tornare a casa. Chi resta all’estero, invece, è costretto a sopravvivere con occupazioni precarie. L’inchiesta di Time
Comprano e vendono concessioni petrolifere. Per farlo devono avere rapporti molto discreti con capi di stato, dittatori e faccendieri. Ely Calil è uno di loro. E svela i trucchi del mestiere
È l’esperta di medicina legale più famosa della Thailandia. Coraggiosa sul lavoro e nel modo di vestire, non teme di mettersi contro i poliziotti corrotti per fare luce sui suoi casi
Un gruppo di esperti britannici ha valutato gli effetti della cannabis. E ha concluso che per limitare i danni la soluzione è legalizzarla
Negli anni venti gli Stati Uniti hanno vietato il consumo di alcol. Il contrabbando è fiorito e la violenza è esplosa. Come oggi con la droga
In Europa le leggi sull’immigrazione prevedono sanzioni severe anche per chi aiuta gli irregolari. Ma la solidarietà verso i propri simili è un imperativo morale
Il deserto di Taklamakan, in Cina, è uno dei più grandi al mondo. Ha dune di quaranta metri e antiche città sepolte dalla sabbia
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati