È l’uomo più ricercato del paese. È un astuto politico e un raffinato comunicatore. Il leader della rivolta zapatista racconta al quotidiano La Jornada il futuro del Messico visto dalle foreste del Chiapas.
La stampa, la televisione e la classe dirigente greca fanno di tutto per glorificare la lotta dei fratelli ortodossi seri contro la marea islamica. Tacendo così le atrocità dei miliziani di Karadzic e cantandone le vittorie militari. E chi esce del coro non è gradito.
Mentre si svolge la conferenza mondiale sulle donne, organizzata dalle Nazioni Unite a Pechino, Jasper Becker del South China Morning Post analizza il nuovo atteggiamento delle donne cinesi nei confronti del sesso e della maternità.
Dati, fatti e progetti sul futuro del continente. Numero 1, giugno 1995.
È il sindaco più intellettuale che la Città dei dogi abbia mai avuto. Cerca di arginare la monocultura turistica che sta vampirizzando Venezia. Vuole evitare che la città diventi una sontuosa conchiglia vuota. Due giornalisti di Le Monde sono andati a vedere come lavora.
Pierre Haski, Libération.
Il subcomandante dell’Esercito zapatista concede la sua prima intervista dopo sette mesi di clandestinità assoluta. E parla di tutto: dal dialogo tra zapatisti e governo all’economia globale e ai modelli di sviluppo.
Da qualche tempo tutto il Mali si riversa in Burkina-Faso. La ragione: un guaritore che fa miracoli. Un inviato del giornale Les Echos è andato sul posto per vedere di che si tratta. Nel campo di Assane Dicko la realtà supera le voci più incredibili, mettendo a dura prova la logica umana.
Le recenti defezioni nella famiglia del presidente iracheno potrebbero annunciare la fine imminente del suo regime. Chi guiderà il paese? Verrà restaurata la monarchia? Il settimanale Al Majalla delinea cinque possibili scenari di una successione ancora molto incerta.
A dodici mesi dalla proclamazione del cessate il fuoco, due giornalisti dell’Observer hanno raccolto le testimonianze della gente comune. Alcuni, stanchi di combattere, sperano in una pace definitiva. Ma ci vorranno anni perché il dolore venga cancellato.
Dopo aver diretto la rivista britannica Granta, l’americano Bill Buford prende in mano la fiction al New Yorker. Lo scopritore di Salman Rushdie e di Martin Amis ha sempre gli stessi obiettivi: mescolare letteratura e reportage.
Durante l’apartheid i neri che non vivevano negli homeland dovevano andare as abitare in ostelli esclusivamente maschili o femminili. Oggi, più di un milione di sudafricano vivono ancora così. Le foto di Carolina Salguero.
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