L’istituzione sarà creata solo se verrà firmato un accordo di pace alla fine delle trattative tra l’esecutivo e i guerriglieri, in corso da due anni e mezzo all’Avana, a Cuba
Il governo colombiano e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno annunciato che istituiranno una Commissione della verità che indagherà sul conflitto in corso da anni nel paese. La commissione d’inchiesta sarà creata solo se verrà firmato un accordo di pace alla fine delle trattative tra l’esecutivo e i guerriglieri, in corso da due anni e mezzo all’Avana, a Cuba. L’ha annunciato Rodolfo Benítez, uno dei delegati cubani responsabili delle trattative.
Le delegazioni del governo colombiano e delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno ripreso i negoziati di pace all’Avana, dopo giorni di tensione in seguito alla sospensione del cessate il fuoco. Il 22 maggio i guerriglieri avevano preso la decisione di sospendere il cessate il fuoco in vigore dal dicembre del 2014 dopo che 26 dei suoi combattenti erano stati uccisi in un’offensiva governativa. Altri cinque guerriglieri sono stati uccisi in un nuovo raid dell’esercito nel fine settimana.
“Senza dubbio, gli avvenimenti della settimana scorsa sono un passo indietro nei progressi fatti finora al tavolo dei negoziati”, ha detto Pablo Catatumbo, della delegazione delle Farc, alla ripresa dei colloqui. “Questa è la strada sbagliata ed è ovvio che la pace non sarà mai raggiunta con un aumento del conflitto”, ha detto ancora Catatumbo, che ha assicurato che il processo di pace andrà avanti, perché “non possiamo gettare al vento gli sforzi che abbiamo compiuto in quasi tre anni di colloqui”.
Nel fine settimana il comandante delle Forze militari colombiane, il generale Juan Pablo Rodríguez, aveva ordinato la mobilitazione di primo grado dell’esercito in vista di una possibile ripresa del conflitto. La nota sottolineava inoltre la necessità di rivedere tutti i piani e le norme di sicurezza nelle zone rosse, dove di solito si registrano i combattimenti con i guerriglieri.
Le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno annunciato la sospensione del cessate il fuoco unilaterale, dopo che 26 dei suoi combattenti sono stati uccisi in un’offensiva governativa via terra e via aria. Si tratta del bilancio più grave da quanto il presidente Juan Manuel Santos ha ordinato la ripresa degli attacchi contro il gruppo in seguito all’uccisione di dieci militari in un’imboscata attribuita alle Farc il 15 aprile. Il cessate il fuoco era in vigore dal dicembre del 2014.
In un comunicato il gruppo armato ha detto di aver preso la decisione in seguito a “cinque mesi di offensive via terra e via aria contro le nostre strutture in tutto il paese”. Le Farc hanno confermato la loro volontà di mantenere in vigore i negoziati di pace in corso con il governo colombiano all’Avana, a Cuba, e hanno ripetuto la richiesta al presidente di concordare un cessate il fuoco bilaterale.
Le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno annunciato la sospensione del cessate il fuoco unilaterale. Afp
Le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno dichiarato che si impegneranno a rispettare il cessate il fuoco unilaterale nonostante l’attacco della settimana scorsa. L’attentato contro una caserma nella provincia di Cauca, avvenuto il 15 aprile, ha causato la morte di dieci militari colombiani e il ferimento di diciassette.
I negoziati di pace tra il governo colombiano e le Farc sono ricominciati a febbraio all’Avana, Cuba. A dicembre i guerriglieri marxisti hanno decretato una tregua unilaterale , ma si sono riservati il diritto di rispondere alle offensive dell’esercito colombiano.
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