Nella notte tra il 29 e il 30 dicembre alcuni soldati dell’esercito che si oppongono al presidente Yahya Jammeh hanno attaccato il palazzo governativo. Il presidente accusa i cittadini della diaspora
Due uomini accusati di aver preso parte al colpo di stato in Gambia sono stati arrestati negli Stati Uniti dopo essere rientrati dal paese africano.
Secondo il dipartimento di giustizia i due uomini, che hanno la doppia nazionalità statunitense e gambiana, hanno cospirato per rovesciare il governo del Gambia e sono andati nel paese per partecipare al tentativo di golpe contro Yahya Jammeh avvenuto il 30 dicembre. Secondo l’Fbi uno dei due uomini è il leader e il principale finanziatore dell’attacco.
I due uomini sono accusati di aver violato il Neutrality Act, che proibisce ai cittadini e ai residenti degli Stati Uniti di complottare contro una nazione che ha rapporti pacifici con il governo. Afp
Dopo il tentativo di colpo di stato nella notte tra il 29 e il 30 dicembre, il presidente Yahya Jammeh ha accusato un “gruppo terroristico”, sostenuto da “forze internazionali”, di essere responsabile dell’attacco. Sono cominciati così gli arresti di decine di civili e militari a Banjul, la capitale del paese.
Il governo sostiene di aver trovato dei documenti con il piano d’attacco dentro un container, in cui c’era anche “una grande quantità di armi automatiche, molto sofisticate, e degli esplosivi”. L’arsenale era nascosto sotto “pacchi di abiti usati”.
Rientrato nel paese dopo un viaggio all’estero, Jammeh aveva accusato dell’attacco dei dissidenti che vivono negli Stati uniti, in Germania e Regno Unito, negando ogni coinvolgimento dell’esercito. Afp
Il presidente gambiano Yahya Jammeh è rientrato nel paese dopo l’attacco al palazzo presidenziale avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 dicembre, mentre si trovava in Francia.
In un comunicato ufficiale il governo ha negato che si sia trattato un tentativo di colpo di stato. Secondo il presidente i responsabili dell’attacco armato sono soldati fedeli a Lamin Sanneh, un ex comandante dell’esercito “caduto in disgrazia”, entrati nel paese dal vicino Senegal. La frontiera tra i due paesi risulta chiusa oggi, secondo quanto riferito da un insegnante britannico che si trova nel villaggio di Bakau, a 7 chilometri dalla capitale Banjul. Bbc
La situazione a Banjul, la capitale del Gambia, è tornata sotto controllo dopo il tentato colpo di stato da parte di un gruppo di soldati “non identificati” contro il palazzo presidenziale.
Le strade sono controllate dalla polizia, l’aeroporto è in attività con i voli “Gatwick-Banjul in funzione come al solito”, conferma l’operatore turistico Gambia Experience. “I rapporti sulla situazione a Banjul sembrano esagerati, l’ambasciata statunitense e quella britannica confermano che è tornata la normalità, l’aeroporto è aperto”, scrive su Twitter il giornalista Malachy Browne.
Non ci sono conferme ufficiali di persone uccise durante l’attacco, come riporta il quotidiano gambiano Freedomnewspaper.com. AllAfrica, Misna
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