Il decreto antiterrorismo, presentato dal ministro Angelino Alfano per “rafforzare gli strumenti di prevenzione delle nuove minacce terroristiche, anche di matrice internazionale”, era stato approvato dal consiglio dei ministri e ora è in fase di revisione al senato
Il decreto antiterrorismo proposto dal ministro dell’interno Angelino Alfano per “rafforzare gli strumenti di prevenzione delle nuove minacce terroristiche, anche di matrice internazionale” è diventato legge con il voto di fiducia del senato. Ecco cosa prevede. Leggi
Il senato ha approvato la fiducia sul decreto legge per il contrasto al terrorismo e la proroga delle missioni internazionali, con 161 voti favorevoli, 108 contrari e un astenuto. Il provvedimento era stato approvato in prima lettura dalla camera il 31 marzo scorso ed è stato così convertito in legge. Askanews
Il governo ha deciso di porre la questione di fiducia sul testo del decreto legge che contiene le misure per il contrasto del terrorismo e la proroga delle missioni internazionali. Lo ha annunciato a palazzo Madama la ministra per i rapporti con il parlamento, Maria Elena Boschi. Sarà convocata una conferenza dei capigruppo al senato per le modalità del voto di fiducia. Askanews
Al senato è in corso l’esame del decreto legge che contiene le misure per il contrasto del terrorismo e la proroga delle missioni internazionali. Nonostante i tempi per la conversione del decreto scadano il 20 aprile, il governo potrebbe chiedere il voto di fiducia sul provvedimento. L’annuncio dovrebbe arrivare nel pomeriggio e successivamente dovrebbe essere convocata la conferenza dei capigruppo per stabilire le modalità del voto, previsto per domani.
Da esaminare rimangono circa duecento emendamenti presentati al testo approvato in prima lettura dalla camera. Askanews
Sarà eliminato l’emendamento al decreto antiterrorismo approvato ieri dalle commissioni difesa e giustizia della camera, che consentiva di entrare nei computer dei cittadini in caso di reati commessi per via digitale. Lo ha chiesto e ottenuto il premier Matteo Renzi, perché il tema è “delicato” e deve essere affrontato all’interno del provvedimento sulle intercettazioni.
Il decreto antiterrorismo, presentato dal ministro Angelino Alfano per “rafforzare gli strumenti di prevenzione delle nuove minacce terroristiche, anche di matrice internazionale”, era stato approvato dal consiglio dei ministri il 10 febbraio.
Il 24 febbraio è arrivato sul tavolo delle commissioni per l’esame, che si è concluso ieri, e oggi è in discussione alla camera.
La modifica eliminata prevedeva le “intercettazioni da remoto” su autorizzazione del magistrato attraverso l’uso di “captatori informatici” (come il malware Trojan) che permettono la violazione dei computer da parte di terzi, in questo caso le autorità giudiziarie o di sicurezza.
Il senatore di Scelta civica Stefano Quintarelli ha spiegato i problemi dell’introduzione di questo sistema sul suo blog:
Anche Antonello Soro, presidente del Garante per la protezione dei dati personali, ha criticato gli emendamenti “che alterano il necessario equilibrio tra privacy e sicurezza”. In particolare, l’articolo che porta a due anni il termine di conservazione dei dati di traffico telematico e delle chiamate senza risposta, senza distinzione di reato. Ansa, Governo.it
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