Il ministro degli esteri Paolo Gentiloni è arrivato al Cairo, in Egitto, a poche ore dall’attentato al consolato italiano che l’11 luglio ha ucciso un poliziotto egiziano e ferito altre nove persone. L’attacco è stato rivendicato dal gruppo Stato islamico.
Gentiloni ha incontrato il ministro degli esteri egiziano, Sameh Soukri, e in una conferenza stampa ha sottolineato la sua vicinanza agli italiani e ai cittadini localiche lavorano nel consolato e ha ribadito il sostegno di Roma al presidente Abdel Fattah al Sisi. Subito dopo l’attacco, l’aveva fatto il premier Matteo Renzi. Shoukri, dal canto suo, ha rassicurato sul fatto che l’Egitto intende aumentare gli sforzi per combattere e sradicare il terrorismo. Ad ogni modo, la Farnesina ha diffuso l’invito a evitare viaggi in Egitto, se non nei villaggi turistici.
Intanto, continua la caccia ai colpevoli. Secondo la tv satellitare al Arabiya, che cita fonti della sicurezza e responsabili del ministero dell’interno egiziano, sarebbero stati identificati tre attentatori e il loro arresto sarebbe imminente. Si tratterebbe di tre jihadisti del gruppo di Ansar Beit el Maqdes, attivo nel Sinai. La notizia non è ufficiale.
Un’autobomba è esplosa stamattina nel centro del Cairo, davanti al consolato italiano. Il ministero della sanità egiziano ha riferito di un morto e almeno nove feriti, tra cui una donna e i suoi tre figli. Il ministro degli esteri Paolo Gentiloni ha fatto sapere che non ci sono vittime italiane. Leggi
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