Il presidente siriano Bashar al Assad ha respinto l’invito al dialogo del segretario di stato degli Stati Uniti John Kerry, chiedendo azioni concrete e non solo “dichiarazioni”
Il 14 marzo il segretario di stato John Kerry ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno deciso di negoziare con il presidente Bashar al Assad per metter fine alla guerra in Siria. La sua decisione ha provocato alcune proteste di fronte alla Casa Bianca. Leggi
Il presidente siriano Bashar al Assad ha respinto le dichiarazioni del segretario di stato degli Stati Uniti John Kerry sull’apertura al dialogo da parte della Casa Bianca per la transizione politica in Siria. “Queste dichiarazioni dall’esterno non ci riguardano”, ha detto in un intervento alla televisione iraniana citato dall’agenzia siriana Sana.
“Alle dichiarazioni dovrebbero seguire azioni concrete e poi possiamo prendere decisioni”, ha aggiunto il presidente siriano. Reuters
Dopo quattro anni di conflitto, in un’intervista alla televisione Cbs diffusa oggi, il segretario di stato degli Stati Uniti John Kerry ha dichiarato che Washington ha deciso per la prima volta di aprire i negoziati con il presidente siriano Bashar al Assad per permettere la transizione politica in Siria. Fino a oggi il governo statunitense lo aveva accusato di aver perso legittimità e ne chiedeva le dimissioni. L’avanzata del gruppo terroristico dello Stato islamico potrebbe aver convinto il governo statunitense a considerarlo di nuovo un interlocutore politico con cui dialogare.
Nell’intervista Kerry ha dichiarato che gli Stati Uniti, insieme ad altri paesi, stanno cercando il modo di riaprire il processo diplomatico per mettere fine al conflitto in Siria. “Stiamo cercando di fare pressioni su Assad perché accetti i negoziati”, ha detto nell’intervista. Reuters
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