Il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha dichiarato che si aspetta che la Grecia e i suoi creditori trovino un nuovo accordo entro la prossima settimana. Anche senza nuove riforme il paese dovrebbe riuscire a evitare l’insolvenza fino a giugno
Il primo ministro greco Alexis Tsipras incontrerà oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel a margine del vertice straordinario dell’Unione Europea sull’emergenza degli sbarchi, mentre il governo di Atene continua il suo braccio di ferro con i creditori su un nuovo pacchetto di salvataggio.
Il governo di sinistra di Tsipras subisce forti pressioni da parte degli altri membri dell’Eurozona e del Fondo monetario internazionale affinché presenti i dettagli delle riforme necessarie a sbloccare circa 7,2 miliardi di euro in fondi di salvataggio. E sempre per discutere il programma economico greco, i ministri delle finanze dell’Eurozona si incontreranno domani a Riga, la capitale della Lettonia.
Secondo il capo dell’euro working group, l’organismo che prepara le riunioni dell’eurogruppo, la Grecia non presenterà una lista di riforme all’incontro dei ministri dell’economia e delle finanze dell’eurozona a Riga, previsto per venerdì 24 aprile. Per Thomas Wieser il paese dovrebbe comunque riuscire a evitare l’insolvenza fino a giugno.
Il viceministro delle finanze greco, Dimitris Mardas, ha dichiarato che Atene ha intenzione di recuperare 2,5 miliardi di euro obbligando le amministrazioni locali a versare le proprie liquidità nelle casse dello stato, per coprire i pagamenti fino a maggio.
“La situazione della liquidità in Grecia è critica, ma i fondi dovrebbero bastare fino a giugno, credo fermamente che i negoziati possano ancora concludersi con successo” ha aggiunto Wieser.
La borsa di Atene chiude in perdita del 3,3 per cento a causa dei timori per la situazione finanziaria. Afp
Il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha dichiarato che si aspetta che la Grecia e i suoi creditori trovino un nuovo accordo entro la prossima settimana e ha dichiarato che l’uscita di Atene dall’euro potrebbe portare l’instabilità nel paese. Dijsselbloem ha aggiunto che la Grecia dovrà rispettare i suoi impegni se vuole restare nell’euro, ma che la sua uscita dalla moneta unica al momento “non è un’opzione”.
Nel frattempo molti prefetti e sindaci greci si sono opposti alla decisione del governo di trasferire i fondi di riserva degli enti locali alla banca centrale per evitare l’insolvenza.
Oggi ad Atene il primo ministro greco Alexis Tsipras incontra l’amministratore delegato della Gazprom, Alexei Miller, per discutere di “questioni energetiche di interesse comune”. Lo ha annunciato il ministro dell’energia greco, che però non ha commentato la notizia secondo cui la Gazprom, la più grande azienda energetica russa, potrebbe concedere fino a cinque miliardi di euro alla Grecia in cambio di un patto per estendere la linea del suo gasdotto Turkish stream. L’iniezione di tali capitali potrebbe essere cruciale per Atene, che sta lottando contro il rischio di insolvenza. Gli analisti in realtà sono scettici che questo possa accadere, perché il gasdotto non sarà in funzione prima del 2019 e la Turchia e Mosca non hanno ancora raggiunto un accordo.
Il progetto prevede che la Russia possa rifornire di gas la Turchia attraverso il mar Nero, in alternativa al gasdotto South stream, la cui realizzazione è stata annullata nel dicembre del 2014 dopo che l’Unione europea ha espresso la volontà di non sostenere il progetto.
Per evitare l’insolvenza il governo greco ha obbligato le amministrazioni locali a trasferire alla banca centrale le disponibilità di contanti. In un decreto pubblicato sul sito del governo si legge che “gli enti centrali del governo sono obbligati a depositare le loro riserve di fondi nei conti della Banca di Grecia. La legge è dovuta a bisogni estremamente urgenti e imprevisti”. L’obiettivo è quello di incassare almeno due miliardi di euro, secondo fonti vicine al governo.
La decisione servirebbe a evitare un default di 313 miliardi di euro in obbligazioni e l’uscita dall’eurozona, che porterebbe la Grecia ad affrontare un’ulteriore crisi economica. Secondo l’analista Gianluca Ziglio, intervistato da Bloomberg, “la prossima mossa potrebbe essere quella di obbligare anche tutti gli enti e le aziende del settore pubblico a depositare le proprie liquidità nelle casse del governo centrale”. Nel 2008 la presidente dell’Argentina Cristina Fernandez aveva nazionalizzato 24 miliardi di dollari di pensioni depositati in fondi privati per finanziare le casse del governo.
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