Il Nepal vuole migliorare la sicurezza sull’Everest

Il Nepal migliorerà le condizioni di sicurezza degli escursionisti e delle guide sull’Everest, a un anno di distanza dall’incidente che ha causato la morte di sedici sherpa

Il Nepal pronto a migliorare la sicurezza per gli scalatori sull’Everest

Il Nepal migliorerà le condizioni di sicurezza degli escursionisti e delle guide sull’Everest, a un anno di distanza dalla valanga del 18 aprile 2014, che ha causato la morte di sedici sherpa.

Tra le misure di sicurezza previste, ci sono degli aggiornamenti meteo in tempo reale, un ufficio permanente di esercito e polizia al campo base e un sistema gps per tenere sotto controllo i percorsi degli escursionisti. La stagione delle scalate sull’Everest, tradizionalmente, si svolge dall’inizio di marzo alla fine di maggio.

“Verranno prese tutte le misure possibili per rendere le scalate sicure e per minimizzare il pericolo di disastri naturali come la valanga dell’anno scorso”, ha dichiarato Pushpa Raj Katuwal, un dirigente del ministero del turismo nepalese. Circa

Quanto vale la vita di uno sherpa

Le guide sherpa nepalesi hanno deciso di abbandonare il monte Everest e di boicottare la stagione estiva per protestare contro le condizioni in cui sono costrette a lavorare. Hanno deciso di ribellarsi dopo che il 18 aprile 2014 sedici sherpa sono morti a causa di una valanga mentre trasportavano provviste per i turisti sul versante occidentale della montagna.

Gli sherpa sono fondamentali per l’economia locale. Trasportano attrezzature e cibo e garantiscono assistenza ai turisti e agli appassionati di alpinismo che ogni anno visitano l’Everest. La Nepal national mountain guide association di Kathmandu sta cercando di negoziare con gli sherpa, scrive Nbc news, perché il boicottaggio sarebbe un grave danno per l’economia.

Un anno tragico. L’incidente del 18 aprile è stato il più grave nella storia dell’Everest. E se si aggiunge la morte dello sherpa Mingma Tenzing, ucciso da un’altra valanga il 2 aprile, il 2014 si può già considerare l’anno più tragico nella storia della montagna. Bisogna fare qualcosa per risolvere questa situazione, scrive Grayson Schaffer su Outside.

Aggiunge Schaffer:

Outside

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