L’apertura degli uffici siciliani è legata all’attività dei cosiddetti hotspot, i luoghi dove la Commissione europea farà lavorare insieme gli agenti della polizia di frontiera italiana con gli esperti di Frontex, Europol ed Easo (l’agenzia europea per il diritto d’asilo).
La base operativa regionale di Frontex sarà a Catania. Lo ha annunciato Fabrice Leggeri, direttore esecutivo dell’agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne. “L’obiettivo è aprire il prima possibile”, ha spiegato. “Catania ci ha offerto una sistemazione, i nostri ufficiali hanno già fatto un sopralluogo e hanno trovato la sede idonea”. Gli uffici saranno ospitati nell’ex monastero di Santa Chiara che ospitava già l’anagrafe cittadina, nella zona del castello Ursino.
In particolare, l’apertura della base nella città siciliana è legata all’attività dei cosiddetti hotspot, i luoghi dove la Commissione europea farà lavorare insieme gli agenti della polizia di frontiera con i tecnici e gli esperti di Frontex, Europol ed Easo (l’Agenzia europea per il diritto d’asilo). In questi centri si svolgerà un primo screening dei migranti candidati al ricollocamento, ha sottolineato Leggeri in un’intervista all’Ansa. E saranno organizzati vicino ai cinque porti della Sicilia individuati per concentrare gli sbarchi.
Leggeri ha preannunciato che nell’ufficio catanese dovrebbero lavorare fra gli 8 e i 10 funzionari dell’agenzia. Con i nuovi fondi che l’Ue ha deciso di stanziare per gestire i flussi migratori - 26 milioni in più per il 2015 e 45 per il 2016 - Frontex conta di assumere una trentina di persone, che andranno a formare delle squadre locali per il sostegno alle autorità italiane nell’accoglienza dei migranti.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha ribadito la sua preoccupazione e la sua opposizione all’operazione navale militare contro il traffico di migranti nel Mediterraneo presentata dall’Unione europea.
Ci sono “altri modi per risolvere la crisi dei migranti” ha detto Ban, dopo un incontro a Bruxelles con il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, sottolineando la sua “preoccupazione sull’idea di distruggere barche” utilizzate dai trafficanti.
Il commissario agli affari interni e all’immigrazione ha presentato i dettagli del piano dell’Unione europea sull’immigrazione, già annunciato il 13 maggio. Quarantamila migranti che necessitano di protezione internazionale saranno ricollocati dall’Italia e dalla Grecia in altri paesi. Leggi
Il commissario europeo all’immigrazione e agli affari interni dell’Unione europea, Dimitris Avramopoulos, spiega i dettagli piano sull’immigrazione, presentato il 13 maggio, per ricollocare i richiedenti asilo che arrivano in Europa dal Nordafrica e dal Medio Oriente.
La Commissione europea approverà oggi a Bruxelles i dettagli del suo piano sull’immigrazione, per ricollocare i richiedenti asilo che arrivano in Europa dal Nordafrica e dal Medio Oriente.
Oggi saranno pubblicati i dettagli del piano, annunciato il 13 maggio che ha suscitato la contrarietà di molti paesi membri dell’Unione. Secondo quanto annunciato il 13 maggio, infatti, tra le iniziative previste dall’agenda europea anche la ricollocazione temporanea di 40mila richiedenti asilo che già sono in Europa secondo un sistema di quote. La ripartizione in quote dovrebbe tenere conto di quattro parametri: pil, popolazione, livello di disoccupazione e rifugiati già presenti sul territorio nazionale.
Ma diversi paesi europei tra cui Regno Unito, Francia, Spagna, Ungheria, Estonia e Slovacchia, hanno detto di essere contrari alla proposta.
Tra le misure proposte dalla Commissione europea nelle sue linee guida sull’immigrazione, si trattava probabilmente della più interessante. Eppure sembra destinata a rimanere lettera morta. Leggi
Il presidente francese François Hollande, durante una conferenza stampa a Berlino, ha ribadito la contrarietà della Francia al sistema di quote per ridistribuire i richiedenti asilo nel territorio dell’Unione. “È fuori discussione che vi siano delle quote di immigrati perché abbiamo già delle regole” sul “controllo delle frontiere e anche politiche per arginare l’immigrazione”, ha detto il presidente francese.
Sulla Grecia, il presidente francese e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno detto che c’è piena sintonia tra Parigi e Berlino. Hollande e Merkel hanno insistito sulla necessità di accelerare gli sforzi per arrivare a un accordo tra la Grecia, l’Unione europea, il Fondo monetario internazionale e la Banca centrale europea. “Dobbiamo accelerare per fare progressi”, ha detto il presidente Hollande in visita a Berlino.
Dopo la schiacciante vittoria alle elezioni politiche del 7 maggio, David Cameron vuole arginare le ambizioni dell’Unione europea verso un sistema di quote obbligatorie. Fonti vicine al governo britannico hanno suggerito che il premier potrebbe decidere di avvalersi del cosiddetto opt-out, o clausola di esenzione, rinunciando, a livello nazionale, ad associarsi agli altri paesi nella cooperazione comunitaria in materia di migranti. Leggi
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