Continuano le manifestazioni, veglie e vignette in solidarietà con le vittime e per difendere la libertà di espressione. Dal governo francese e da privati anche finanziamenti al settimanale per non fermare la pubblicazione
Il regista Clément Lefer e la sua troupe l’11 gennaio sono scesi in strada per filmare la manifestazione convocata a Parigi per rendere omaggio alle vittime degli attentati terroristici. “Alle atrocità commesse, abbiamo risposto con un messaggio d’umanità. In Francia, la libertà è quello che ci spinge ad andare avanti”.
Hanno titolato questo lavoro Cartouche, un termine che evoca un gioco di parole intraducibile in italiano. Cartouche significa cartuccia; ma anche cartiglio, cioè il riquadro usato nei fumetti per introdurre la storia, fornendo particolari indispensabili.
Durante il discorso sullo stato dell’unione di Barack Obama alcuni membri del congresso statunitense hanno ricordato le vittime degli attentati contro la redazione di Charlie Hebdo. Leggi
Non è una cosa da poco. Gli ultimi fatti ci parlano di dieci morti in Niger, dove 49 chiese e molti negozi dei cristiani sono stati dati alle fiamme. Ma anche senza fare questa contabilità le manifestazioni nel mondo islamico contro la Francia e contro la prima pagina dell’ultimo numero di Charlie Hebdo sono vergognose e insopportabili. Leggi
Per ora lo dicono a bassa voce, ma nessuno ne dubita. Francesi, europei, americani o arabi che siano, tutti i leader dei paesi coinvolti dal terrorismo, tutti i servizi segreti, tutti i ricercatori e tutti i diplomatici prevedono nuovi attentati. Leggi
Gli Stati Uniti avrebbero dovuto mandare un rappresentante con un profilo più alto alla manifestazione di Parigi dell’11 gennaio per le vittime dell’attacco alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo. Lo ha detto un portavoce della Casa Bianca. A rappresentare Washington alla manifestazione c’era l’ambasciatrice Jane Hartley. Reuters
Dopo la strage di Charlie Hebdo e l’attacco al supermercato kosher di Porte de Vincennes, a Parigi si sono moltiplicati gli attacchi contro i luoghi di culto musulmani in Francia. Lo ha denunciato l’Osservatorio contro l’islamofobia del consiglio francese del culto musulmano, che ha chiesto al governo di rinforzare la sorveglianza alle moschee. Leggi
Possiamo solidarizzare con le vittime, i sopravvissuti e i loro cari, possiamo provare empatia per la fragilità umana e cercare di non farci dominare dal terrore, ma perché questa urgenza retorica di sostituirci alle vittime? Leggi
Nel suo primo tweet dopo l’attentato al settimanale Charlie Hebdo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha scritto a @fhollande dicendo che l’attacco contro la Francia è un attacco a noi tutti e in un tweet successivo ha aggiunto la lettera mandata al presidente francese François Hollande. @fhollande giustamente non ha risposto, avendo ben altre cose a cui pensare che controllare il suo account Twitter. Lo hanno fatto altri. Leggi
Sono centinaia di migliaia le persone che oggi hanno sfilato in diverse città del mondo in solidarietà con le vittime degli attentati di Parigi e contro il terrorismo. Si stimano più di due milioni in Francia, due milioni a Parigi e migliaia in altri paesi. Leggi
La redazione del quotidiano Le Soir a Bruxelles è stata evacuata dopo una telefonata di minacce contro i giornalisti, che avrebbero dato “troppo spazio agli eventi legati alla strage di Charlie Hebdo” alimentando così idee di estrema destra.
La persona che ha telefonato si sarebbe identificata e avrebbe detto di essere di “estrema sinistra”, secondo quanto scrive Le Soir. La polizia sta ispezionando l’edificio. Le Monde, Le Soir
“17 morti e 66 milioni di feriti”. 66 milioni come i cittadini francesi.
Da Madrid: “State tranquilli, sono musulmana, non sono una terrorista”.
Per i politici: “più tolleranza e più libertà, non sbagliatevi”.
Alla manifestazione di Beirut in Libano c’è anche la giornalista May Chidiac, scampata a un attentato nel 2005.
Oltre alla marcia repubblicana di Parigi delle ore 15.00, oggi sono previste altre manifestazioni in tutto il mondo a sostegno delle vittime degli attentati e a favore della libertà di espressione. Leggi
Sono almeno 700mila le persone che stanno manifestando in diverse città della Francia dopo gli attentati a Parigi. Lo conferma il ministero dell’interno. Afp
Secondo il quotidiano Le Monde sono almeno 300mila le persone in Francia a essere già scese in piazza a manifestare la propria solidarietà con le vittime degli attacchi che hanno colpito Parigi nei giorni scorsi. Raduni e cortei spontanei sono in corso anche in altre città europee come Milano, Dresda, Bristol. Leggi
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati