Secondo il presidente della Lombardia il governo non sta rispettando gli accordi sull’equa distribuzione dei richiedenti asilo in tutto il paese, ma ”c’è una disparità di trattamento tra le regioni”
Il presidente della Lombardia Roberto Maroni è stato ascoltato questa mattina dal comitato parlamentare sull’attuazione dell’accordo di Schengen. Maroni ha sostenuto che è il governo a non rispettare i patti sulla distribuzione dei profughi che arrivano sulle coste italiane. Ecco cosa ha detto. Leggi
Il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, ha scritto una lettera ai prefetti della regione chiedendo di “sospendere le assegnazioni” di migranti nei comuni lombardi “in attesa che il governo individui soluzioni di accoglienza temporanea più eque, condivise e idonee, che garantiscano condizioni reali di legalità e sicurezza”.
Nella lettera, il governatore cita gli ultimi dati del Viminale, secondo cui la Lombardia è la terza regione italiana, dopo Sicilia e Lazio “come percentuale di presenze di immigrati nelle strutture di accoglienza”. Maroni ricorda poi che “in Lombardia vive già oltre un quinto degli immigrati regolari presenti in Italia, molti dei quali in cerca di lavoro”. Per questo, il politico leghista ritiene “impensabile inviare in Lombardia altri immigrati prima di aver riequilibrato la distribuzione”.
Il pattugliatore svedese Poseidon ha attraccato al porto di Messina con a bordo 262 migranti salvati nelle ultime ore al largo delle coste libiche. La nave era inizialmente diretta a Brindisi, ma è poi stata dirottata verso il porto siciliano, più vicino alle operazioni di soccorso. Intanto, a Siracusa, sono stati fermati due cittadini di Senegal e Mali con l’accusa di aver organizzato illegalmente il viaggio di 110 migranti soccorsi nei giorni scorsi e sbarcati nel porto di Augusta.
Il presidente della Lombardia Roberto Maroni ha dichiarato che ridurrà i trasferimenti regionali ai sindaci lombardi che continueranno a ospitare nuovi immigrati. Tecnici e analisti spiegano perché non può farlo. Leggi
L’Europa non lascerà sola l’Italia nella gestione dei flussi migratori. Lo ha assicurato il commissario europeo all’immigrazione, Dmitris Avramopoulos al termine di un incontro a Roma con il ministro dell’interno Angelino Alfano. “Sono qui per lanciare un messaggio forte”, ha dichiarato l’ex ministro e diplomatico greco. “In questo periodo difficile, con una pressione immigratoria così forte, l’Italia non è da sola. La Commissione europea sarà qui per sostenerla”.
Quanto ad Alfano, ha criticato il governatore della Lombardia Roberto Maroni, che aveva minacciato di interrompere i finanziamenti ai comuni della sua regione che ospiteranno i migranti attraverso iniziative comuni con i governatori di Liguria e Veneto. Alfano ha detto di ritenere “profondamente ingiusto” ed “egoista” l’atteggiamento delle regioni del nord che intendono relegare al meridione la gestione dei flussi. “C’è un atteggiamento di odio verso il sud che sta diventando insopportabile”, ha osservato il ministro, invitando Maroni ad “appropriarsi della sua biografia di ex ministro dell’interno” e conservare il “senso della propria missione istituzionale”.
Il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, ha minacciato di interrompere i finanziamenti ai comuni lombardi che daranno accoglienza ai migranti arrivati in Italia nelle ultime ore. I presidenti di Liguria e Veneto hanno appoggiato la proposta di Maroni, ma il governo ha reagito in maniera molto netta dicendo che l’iniziativa del presidente della Lombardia è illegittima.
Il presidente della Conferenza delle regioni, Sergio Chiamparino, ha spiegato che non è nelle competenze del presidente della regione decidere le politiche di accoglienza del paese. “Mi sembra evidente la strumentalità politica di Maroni. Se volesse continuare a procedere su questa linea allora sarebbe più che giusto che il governo togliesse alla Lombardia, al Veneto e alle altre regioni che condividono queste posizioni i finanziamenti che lui vuole togliere ai comuni che ospitano i profughi”, ha detto Chiamparino, sottolineando che “un’eventuale interruzione dei trasferimenti ai comuni sarebbe oggetto di innumerevoli ricorsi”.
Ma quanti migranti e richiedenti asilo sono ospitati nei centri di accoglienza delle diverse regioni italiane? La regione più ospitale è la Sicilia con 16.968 migranti accolti nei centri, seguita dal Lazio con 8.418 migranti. (Dati aggiornati al 18 maggio 2015)
Il governatore della Lombardia Roberto Maroni ha minacciato su Twitter di interrompere i finanziamenti ai comuni della sua regione che ospiteranno i migranti arrivati nelle ultime ore sulle coste italiane, inoltre il governatore della Lega nord ha promesso che progetterà iniziative comuni con il governatore del Veneto, Luca Zaia, e quello della Liguria Giovanni Toti. Il governo ha risposto a Maroni dicendo che la sua iniziativa è illegittima e chiedendo senso della responsabilità a un politico che è stato anche ministro dell’interno.
Secondo la guardia costiera italiana, nel weekend sono stati soccorsi quasi seimila migranti al largo della Libia in diverse operazioni a cui hanno partecipato la marina militare italiana, la guardia costiera e numerose navi militari europee che fanno parte della missione di pattugliamento delle frontiere europee Triton. Il 7 giugno sono stati soccorsi 2.371 migranti che erano a bordo di 15 navi, abbandonate dai trafficanti al largo della Libia.
La nave Driade della marina militare arriverà domani a Corigliano Calabro e farà sbarcare 475 migranti soccorsi ieri. Un’altra nave sbarcherà a a Crotone trasportando 610 migranti. Lo rende noto la stessa marina militare su Twitter. Askanews
Proseguono le operazioni di soccorso di migranti nel mar Mediterraneo. Nelle ultime ore sono arrivate al centro nazionale di soccorso della Guardia costiera dieci chiamate di altrettanti gruppi di migranti che si trovano a bordo di barconi a largo della Libia e chiedono soccorso. È ancora prematuro stabilire il numero dei migranti coinvolti, spiega la guardia costiera, perché la situazione è in evoluzione. Lo riporta l’agenzia Askanews.
Sono 3480 i migranti salvati ieri in 15 diverse operazioni coordinate dalla guardia costiera. Le imbarcazioni, nove barconi e sei gommoni, si trovavano a circa 45 miglia dalle coste della Libia. Alle operazioni hanno partecipato anche la marina militare italiana, quella britannica e altre flotte internazionali.
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati