Ventidue morti negli scontri in Macedonia

Nel fine settimana 22 persone sono morte negli scontri tra la polizia e un gruppo di uomini armati alla periferia di Kumanovo

In Macedonia si dimettono due ministri

In Macedonia il ministro dell’interno e il ministro dei trasporti si sono dimessi, anche il capo dell’intelligence ha presentato le sue dimissioni in seguito alle violenze scoppiate nel fine settimana tra le forze dell’ordine e un gruppo armato formato da ex miliziani dell’Esercito di liberazione del Kosovo (Uçk), nelle quali sono morte 22 persone a Kumanovo. “Il ministro degli interni Gordana Jankuloska, il ministro dei trasporti Mile Janakieski e il direttore dei servizi segreti Saso Mijalkov hanno presentato le loro dimissioni, subito accettate dal premier Nikola Gruevski”, ha dichiarato un portavoce del governo.

Non sono ancora chiari i motivi delle dimissioni. Oltre alla questione degli scontri a Kumanovo, i tre alti funzionari che si sono dimessi il 12 maggio erano accusati dall’opposizione di essere coinvolti nello scandalo delle intercettazioni illegali di giornalisti, magistrati e politici. Secondo l’opposizione, infatti, il governo avrebbe controllato la stampa e i politici attraverso un sistema di sorveglianza delle conversazioni telefoniche. I successori dei ministri saranno annunciati oggi.

Cosa è successo in Macedonia

La situazione sembra essere tornata sotto controllo in Macedonia, dopo che nel fine settimana 22 persone sono morte negli scontri tra la polizia e un gruppo di uomini armati alla periferia di Kumanovo. Ecco cosa sappiamo finora. Leggi

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