Dal 10 aprile la guardia costiera ha soccorso diecimila persone in mare. Secondo i superstiti quattrocento migranti hanno perso la vita in un naufragio al largo delle coste della Libia
Da dieci giorni gli arrivi dei migranti provenienti dalla Libia si succedono sulle coste del sud dell’Italia. Nel suo editoriale Le Monde scrive che “quello che sta succedendo nel Mediterraneo è un’offesa alla dignità umana e ai valori dell’Unione europea”. Leggi
Secondo le testimonianze di quattro migranti salvati dalla marina italiana, altre 41 persone sarebbero morte in un nuovo naufragio nel Mediterraneo nei giorni scorsi. I quattro migranti, due nigeriani, uno del Ghana e uno del Niger, hanno raccontato agli operatori umanitari e alla polizia di essere partiti in quarantacinque, da Tripoli, a bordo di un vecchio gommone che si è sgonfiato al largo delle coste libiche. Le forze dell’ordine stanno verificando la testimonianza.
I naufraghi sono stati avvistati da un aereo in ricognizione nel canale di Sicilia, che ha dato l’allarme, ma quando la nave della marina è arrivata sul posto il gommone era già affondato e l’unità militare ha potuto recuperare solo i quattro superstiti, poi trasferiti al porto di Trapani.
L’Italia ha richiesto un maggiore sostegno da parte dell’Unione europea per far fronte all’aumento degli arrivi di barche cariche di migranti in partenza dal Nordafrica. Sono diecimila i migranti soccorsi nel Mediterraneo dal 10 aprile, un tasso senza precedenti in un periodo così breve.
Non è ancora chiaro cosa sia successo a quattrocento migranti che secondo le testimonianze dei sopravvissuti sarebbero annegati quando la loro imbarcazione si è rovesciata. La guardia costiera ha messo in salvo 140 persone e ha recuperato nove cadaveri, ma secondo le ricostruzioni a bordo c’erano circa 550 persone. L’imbarcazione si sarebbe rovesciata a causa dell’agitazione creata a bordo quando si era diffusa la notizia che una nave dei soccorsi si stava avvicinando.
Secondo l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati, l’anno scorso nel Mediterraneo sono morti 3.500 migranti, rispetto ai seicento del 2013. L’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim) stima che dal 2000 ventiduemila persone hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa.
*I dati relativi ad aprile 2015 non includono 400 morti non ancora confermati
Il numero dei minori non accompagnati in arrivo sulle coste italiane nelle imbarcazioni cariche di migranti è in continua crescita. Alla periferia di Caltagirone, in Sicilia, 55 di loro vivono in un centro in attesa di conoscere il loro futuro. La Reuters li ha intervistati. Leggi
Secondo l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) “non è stato fatto abbastanza” per salvare i migranti che cercano di attraversare il mar Mediterraneo per arrivare in Europa. Un portavoce dell’Unchr ha confermato che quattrocento persone risultano disperse dopo che la loro imbarcazione si è capovolta al largo delle coste libiche. La notizia era stata diffusa ieri dall’ong Save the children. Secondo la guardia costiera libica nelle prossime settimane potrebbero partire altre centinaia di persone. Sono più di 8mila i migranti salvati da venerdì 10 aprile dalla marina e dalla guardia costiera italiana. Ieri il ministero dell’interno ha inviato una circolare a tutti i prefetti in cui chiede di individuare strutture di accoglienza sui loro territori per far fronte all’arrivo di migliaia di migranti sulle coste italiane.
Sono circa 250 i migranti sbarcati a Porto Empedocle dall’isola di Lampedusa, dove erano stati trasportati dopo essere stati messi in salvo dalla guardia costiera italiana che aveva individuato la loro imbarcazione nel Mediterraneo il 12 aprile. A Porto Empedocle sono arrivate anche due bare. Leggi
Secondo alcune testimonianze raccolte dall’ong Save the children tra i migranti salvati dalla guardia costiera e sbarcati a Reggio Calabria, sarebbero quattrocento le vittime di un naufragio avvenuto nel fine settimana a ventiquattr’ore dalla partenza dalla Libia, nel tentativo di raggiungere le coste italiane.
Negli ultimi quattro giorni nel Canale di Sicilia sono state soccorse quasi settemila persone. Tra loro ci sono circa 450 bambini, tra cui 317 non accompagnati.
Sono quasi settemila i migranti soccorsi dalla guardia costiera italiana negli ultimi quattro giorni. La nave con a bordo 1.169 profughi, tra cui donne e bambini, salvati il 12 aprile nel canale di Sicilia in seguito a vari interventi di soccorso, è approdata all’alba nel porto di Palermo. Sale anche il bilancio delle vittime: ai nove cadaveri recuperati dopo il rovesciamento di un barcone, se n’è aggiunto un decimo, trovato su un gommone.
La guardia costiera italiana ha diffuso il video dei soccorsi del 12 aprile, in cui erano coinvolti anche alcuni mercantili e un pattugliatore islandese assegnato all’operazione europea Triton.
Il ministero dell’interno ha inviato una circolare a tutti i prefetti in cui chiede di individuare strutture di accoglienza sui loro territori per far fronte all’arrivo di migliaia di migranti sulle coste italiane. Nella circolare, firmata dal prefetto Mario Morcone, direttore del dipartimento immigrazione, si legge che “servono subito 6.500 posti”, anche con “provvedimenti di occupazione d’urgenza e requisizione”, e che “è indispensabile trovare soluzioni per una civile accoglienza ai gruppi di migranti e richiedenti asilo”. Si prevede che Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia e Campania mettano a disposizione 700 posti, la Puglia 300, il Lazio e le Marche 250 e altri 1.500 siano divisi nel resto d’Italia.
Dall’inizio dell’anno ci sono stati 120 sbarchi in Italia. Sono 18.260 le persone arrivate soprattutto dalla Siria e dall’Africa subsahariana. Negli ultimi quattro giorni nel Canale di Sicilia sono state soccorse quasi settemila persone.
Dal 10 aprile nel canale di Sicilia sono stati soccorsi 5.629 migranti diretti verso l’Italia. Si tratta soprattutto di persone in fuga dalla Siria e dall’Eritrea. Il video della Reuters mostra l’arrivo di due navi mercantili con a bordo 522 migranti a Porto Empedocle, in Sicilia. Leggi
Nove cadaveri sono stati recuperati dalla guardia costiera italiana a circa 80 miglia dalle coste della Libia, nell’area dove si è capovolta un’imbarcazione carica di migranti diretta verso l’Italia. Sono state salvate 144 persone. Nell’area sono in corso ricerche di eventuali dispersi, alle quali partecipa anche un aereo della guardia costiera. I superstiti sono stati trasferiti a bordo di una nave della marina militare impegnata nell’operazione Triton, che sta facendo rotta verso la Sicilia.
Dal 10 aprile sono sono stati soccorsi nel canale di Sicilia 5.629 migranti diretti verso l’Italia. Soltanto il 12 aprile il Centro nazionale soccorso della guardia costiera ha coordinato gli interventi di assistenza a 22 imbarcazioni.
Ieri la guardia costiera e la marina militare hanno messo in salvo quasi mille migranti nel canale di Sicilia, a circa trenta miglia dalle coste libiche. Su una delle imbarcazioni c’era anche un cadavere che è stato recuperato. Le navi con i profughi a bordo stanno dirigendo verso Porto Empedocle e Augusta.
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