Secondo il presidente ucraino, l’intervento di una forza internazionale servirebbe a garantire la sicurezza in un momento in cui la tregua firmata a Minsk è a rischio a causa dei continui combattimenti
I separatisti filorussi hanno lanciato un attacco a colpi di mortaio vicino alla città portuale di Mariupol, nel sudest dell’Ucraina, e continuano a mobilitare le loro forze nella zona. Lo dichiarano fonti militari ucraine. “In questo momento ci sono degli attacchi a colpi di mortaio a Shyrokine”, ha dichiarato un portavoce dell’esercito. Reuters
I leader di Francia, Germania, Ucraina e Russia si sono sentiti al telefono per discutere di come far applicare i termini della tregua nell’est dell’Ucraina stabilita a Minsk, il 12 febbraio. Lo ha dichiarato un portavoce del presidente François Hollande. I quattro leader hanno condannato i combattimenti che sono continuati negli ultimi giorni malgrado la tregua e hanno detto che il cessate il fuoco deve essere rispettato “interamente e in maniera rigorosa”. Reuters
L’ambasciatore russo alle Nazioni Unite ha denunciato la richiesta di Kiev di schierare i caschi blu nell’est dell’Ucraina come un “atto distruttivo”. Secondo Vitaly Churkin, la richiesta avanzata dal presidente Petro Porošenko “solleva il sospetto che voglia infrangere l’accordo di Minsk” e che stia seguendo uno schema diverso invece di attenersi a ciò che è stato concordato.
Anche i separatisti filorussi hanno criticato la proposta. I vertici dell’autoproclamata repubblica di Donetsk hanno definito la richiesta una violazione dell’accordo di Minsk e hanno chiesto agli altri firmatari – Mosca, Berlino e Parigi – di intervenire. Bbc
Il presidente ucraino Petro Porošenko ha chiesto alle Nazioni Unite di schierare i caschi blu nell’est del paese per far rispettare il cessate il fuoco concordato con i separatisti filorussi il 12 febbraio e messo a rischio dalla continuazione dei combattimenti. In una riunione di emergenza con i vertici della sicurezza, Porošenko ha dichiarato che la forza internazionale contribuirebbe a garantire la sicurezza “in una situazione in cui la promessa di pace non viene mantenuta”.
Le sue dichiarazioni sono giunte alla fine di una giornata in cui l’esercito ucraino si è ritirato dalla città di Debaltseve, lasciata sotto il controllo dei ribelli filorussi. La richiesta di Porošenko è stata approvata dalla sicurezza nazionale ucraina e dal consiglio della difesa. Bbc
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