In due giorni il primo ministro britannico visita Paesi Bassi, Francia, Polonia e Germania per avvertire i leader europei della possibilità che il Regno Unito lasci l’Unione se non saranno introdotte le riforme volute dal suo governo
La cancelliera tedesca Angela Merkel è andata incontro al primo ministro britannico David Cameron nel suo progetto di riforma dell’Unione europea. In occasione di un vertice con Cameron a Berlino, Merkel non ha escluso una revisione del trattato di Lisbona per accogliere le richieste di Londra. Al termine del tour di due giorni del premier britannico nelle capitali europee, dopo l’accoglienza gelida di Varsavia e le mille puntualizzazioni di Parigi, la cancelliera ha detto che “dove c’è un desiderio, c’è anche un modo di realizzarlo e questo deve essere il nostro principio guida”.
Il premier britannico era arrivato a Berlino dopo aver incontrato la premier polacca Ewa Kopacz, che aveva definito senza mezzi termini “una vergogna” l’idea dei conservatori di limitare l’accesso al welfare per i lavoratori europei immigrati nel Regno Unito. Merkel ha invece detto di essere pronta ad accettare l’appello di Cameron riconoscendo che alcuni paesi europei non sono favorevoli a una maggiore integrazione, e ha anche ammesso che esiste un’Europa a due velocità. La cancelliera ha dichiarato di essere disposta a una revisione del trattato di Lisbona, sottolineando che è importante che ci sia condivisione sulla sostanza delle riforme prima di decidere il meccanismo con cui realizzarle.
All’indomani della presentazione del programma del suo nuovo governo, il primo ministro britannico David Cameron è partito per un viaggio di due giorni in quattro capitali europee. Il ministro degli esteri britannico, Philip Hammond, ha detto che Cameron avvertirà i leader europei sulla possibilità che il Regno Unito lasci l’Unione se non saranno introdotte le riforme promosse dal suo governo, che mirano ad allentare il controllo di Bruxelles. Prima della partenza di Cameron, è stata pubblicata la proposta di legge che introduce il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione europea, che sarà indetto entro il 2017. Il quesito a cui saranno chiamati a rispondere i britannici sarà: “Credi che il Regno Unito debba rimanere un membro dell’Unione europea?”
Il viaggio di Cameron è cominciato con un pranzo nella residenza del primo ministro olandese di centrodestra Mark Rutte, descritto come “un buon amico e un partner molto forte in Europa”. Cameron è quindi partito per Parigi, dove incontrerà il presidente François Hollande, e poi andrà a Varsavia, a parlare con la prima ministra polacca Ewa Kopacz, e a Berlino per incontrare la cancelliera tedesca Angela Merkel.
In vista del Consiglio europeo del 25 giugno, il primo ministro britannico intende chiedere l’introduzione di una serie di cambiamenti principalmente in quattro aree.
Nel Regno Unito si è aperto l’anno parlamentare con la tradizionale cerimonia nota come Queen’s speech, durante il quale la regina Elisabetta ha annunciato il programma del nuovo governo del primo ministro David Cameron, uscito dalle elezioni del 7 maggio. I cinque punti più importanti del programma per i prossimi cinque anni.
Comincia alle 11.15 (le 12.15 in Italia) il tradizionale evento noto come Queen’s speech (discorso della regina) che segna l’apertura ufficiale dell’anno parlamentare. La regina Elisabetta legge un testo redatto dall’esecutivo in carica, in cui viene presentato il programma del nuovo governo di David Cameron uscito dal voto del 7 maggio. Il discorso dovrebbe toccare diversi punti, tra cui l’occupazione, l’alloggio, la tassazione, ma soprattutto il referendum sull’adesione all’Unione europea e la maggiore autonomia della Scozia.
Il fulcro del discorso sarà la legge, voluta da Cameron ma bloccata dai liberaldemocratici nello scorso esecutivo di coalizione, che promette un referendum sull’adesione del Regno Unito all’Unione europea entro il 2017. Obiettivo della legge è arginare l’arrivo di migranti nel paese. Un altro tema importante sarà la discussione sulla maggiore autonomia della Scozia, dove gli indipendenti hanno conquistato 56 seggi, e sulle misure che daranno ai parlamentari inglesi più voce in capitolo sulle leggi che riguardano l’Inghilterra.
Dovrebbe invece per ora restare fuori dal programma il progetto, delineato da Cameron in campagna elettorale, di ritirare il Regno Unito dalla Convenzione europea dei diritti umani e sostituirla con una normativa britannica, in modo da garantire al governo il controllo sulla legislazione nazionale in materia di diritti umani. Il progetto è stato per ora accantonato a causa dell’opposizione di alcuni parlamentari dello stesso partito conservatore.
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