Amy Pascal, copresidente della Sony pictures entertainment, si è dimessa in seguito all’attacco hacker che ha colpito l’azienda a fine novembre
Amy Pascal, copresidente della Sony pictures entertainment, si è dimessa in seguito all’attacco hacker che ha colpito l’azienda a fine novembre. L’attacco informatico in un primo momento aveva spinto l’azienda a bloccare l’uscita del film The interview. Pascal lancerà una sua casa di produzione, finanziata dalla Sony, nel maggio 2015. The New York Times
Il film The interview ha incassato 31 milioni di dollari per la distribuzione online e per il video-on-demand durante la prima settimana e mezza dall’uscita. La commedia, che è stata al centro dell’attacco informatico da parte della Corea del Nord contro la Sony, ha inoltre incassato 5 milioni di dollari al botteghino delle sale in cui è stata proiettata (nella seconda settimana le sale sono passate da 331 a 558). Per ora quindi il film, costato 75 milioni di dollari, ha totalizzato entrate per 36 milioni.
Ci si aspettava che il film, che inizialmente doveva essere distribuito in tremila sale il 25 dicembre negli Stati Uniti, avrebbe incassato 20 milioni di euro per l’uscita nei cinema. Variety
Secondo un’inchiesta della Norse, un’azienda statunitense specializzata in sistemi di sicurezza, l’attacco informatico contro la Sony Pictures è stato compiuto da un’impiegata licenziata dall’azienda e non dalla Corea del Nord, come sostenuto all’inizio dall’Fbi.
La Norse, che il 29 dicembre ha comunicato all’Fbi i risultati delle sue ricerche, sostiene che la donna avrebbe agito insieme a un gruppo di hacker ancora non identificati. La Corea del Nord ha sempre negato la sua responsabilità nella vicenda.
Secondo le informazioni raccolte dalla Norse la donna, che si fa chiamare Lena e sostiene di far parte del gruppo Guardians of peace, ha lavorato alla Sony dieci anni prima di lasciarla a maggio. Cbs News, Politico
La commedia The interview, pubblicata in rete il 24, è stata scaricata più di due milioni di volte, raccogliendo 15 milioni di dollari. È il film della Sony più scaricato di sempre.
Il film, che ironizza sul leader nordcoreano Kim Jong-un, era stato ritirato dalle sale cinematografiche dopo alcuni attacchi hacker e poi distribuito solo in alcune sale il 25 dicembre. Bbc
Ne parlano tutti, ed è interessante capire di cosa si stiano occupando da mesi i manager della Sony e della Columbia, i militari nordcoreani, l’ambasciatore di Pyongyang alle Nazioni Unite Ja Song-nam, il leader Kim Jong-un, gli hacker al soldo della dittatura, i giornalisti del cinema, della tv, della politica internazionale, la Casa Bianca, la Cia e Barack Obama. Leggi
Alcuni cinema hanno annunciato di aver ricevuto l’autorizzazione per l’uscita nelle sale del film The interview, annullata il 17 dicembre dopo le minacce di attentato terroristico del gruppo hacker che aveva violato migliaia di documenti privati dell’azienda. La decisione di ritirare il film era stata criticata dal presidente Barack Obama durante la sua conferenza stampa di fine anno. Secondo la Cnn il film sarà nei cinema per un periodo di tempo “limitato”.
La Sony ha confermato con un comunicato stampa:
Reuters, Cnn
Quando vengono rubati dei documenti per via telematica come è successo recentemente alla Sony, si dibatte: è lecito pubblicarli? È giusto? È una notizia? È un pettegolezzo? Leggi
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha detto in un’intervista televisiva alla Cnn che l’attacco cibernetico alla Sony da parte della Corea del Nord non è stato un atto di guerra ma solo un atto di vandalismo.
In seguito all’attacco la Sony ha deciso di annullare la prima del film The interview che doveva uscire nelle sale statunitensi il 25 dicembre.
Obama ha anche detto che gli Stati Uniti stanno valutando se rimettere la Corea del Nord nella lista dei paesi che appoggiano il terrorismo. Reuters
I produttori del nuovo film di James Bond hanno dichiarato che una prima versione della sceneggiatura di Spectre, il nuovo capitolo della serie, fa parte dei documenti rubati nel grande attacco hacker che a fine novembre ha colpito la Sony pictures entertainment. I produttori temono che le persone che hanno rubato il copione possano pubblicarlo e hanno ricordato che è protetto dalle leggi sul diritto d’autore.
La Corea del Nord, inizialmente accusata di aver organizzato l’hackeraggio della Sony pictures entertainment, ha negato il suo coinvolgimento nella vicenda. Ap
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