I combattimenti tra esercito e ribelli sono cominciati il 9 febbraio nella regione di Kokang, nello stato settentrionale di Shan. Più di quaranta soldati sono morti, migliaia di persone sono fuggite in Cina
Più di 130 persone sono state uccise negli intensi combattimenti tra l’esercito e i ribelli dell’Esercito dell’alleanza democratica nazionale nel nord della Birmania, nella regione di Kogang. Da dodici giorni gli scontri hanno costretto migliaia di persone a scappare attraversando il confine con la Cina. Il bilancio ufficiale delle vittime è di 61 militari e poliziotti uccisi, mentre sono 70 i morti tra i ribelli. Non ci sono stime per le vittime civili. Afp
La Birmania ha dichiarato lo stato di emergenza nella regione di Kokang, dove dal 9 febbraio ci sono scontri tra esercito e ribelli dell’Esercito dell’alleanza democratica nazionale, in cui sono morte almeno 47 persone. Afp
Migliaia di persone sono fuggite dalla Birmania verso la provincia meridionale dello Yunnan, in Cina, dopo gli scontri tra l’esercito birmano e i ribelli dell’Esercito dell’alleanza democratica nazionale nella regione di Kokang.
Il governatore dello Yunnan ha dichiarato che ci sono stati almeno 30mila attraversamenti della frontiera dal 9 febbraio. È la prima volta che il governo cinese fornisce questo tipo di informazioni. Il portavoce del ministro degli esteri cinese ha ripetutamente chiesto un cessate il fuoco. Reuters
Quarantasette soldati birmani sono stati uccisi e settantatré sono rimasti feriti negli ultimi quattro giorni nel corso di scontri tra l’esercito e i ribelli nella zona al confine con la Cina. I combattimenti sono ripresi il 9 febbraio nella regione di Kokang, nello stato settentrionale di Shan.
Circa 200 ribelli hanno attaccato ieri una base militare usando mortai e come risposta l’esercito ha condotto cinque raid aerei. Afp
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