Un drone statunitense ha bombardato un obiettivo del gruppo Stato islamico nella zona controllata dai jihadisti vicino a Raqqa, nel nord della Siria. È la prima operazione aerea di questo tipo da parte di un velivolo statunitense partito dalla Turchia, come riferito da una fonte militare turca.
L’aereo senza pilota è decollato dalla base turca di Incirlik nel sud della Turchia, che il governo di Ankara ha riaperto di recente ai militari statunitensi per attaccare obiettivi jihadisti in Siria.
Due soldati sono morti e altri 24 sono rimasti feriti stanotte in Turchia, per un attentato suicida attribuito ai combattenti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) contro un commissariato nel distretto di Doğubayazıt, nella provincia orientale di Ağrı. È il primo attacco di questo genere da quando Ankara ha scatenato la nuova offensiva contro il Pkk. I curdi iracheni hanno chiesto al partito di lasciare le aree abitate dai civili per salvarli dagli attacchi aerei turchi, in cui sono già morti 260 guerriglieri. Leggi
Circa 260 combattenti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) sono rimasti uccisi e centinaia feriti in una settimana di raid dell’aviazione turca contro le basi dei ribelli. L’ha scritto l’agenzia di stampa ufficiale di Ankara Anatolia.
Senza citare le sue fonti, l’agenzia riferisce che tra i feriti ci sarebbe anche Nurettin Demirtaş, fratello del leader della formazione curda Partito democratico del popolo (Hdp) Selahattin Demirtaş. Ankara ha lanciato il 24 luglio una grande operazione contro il Pkk e contro il gruppo Stato islamico in Siria. Negli ultimi attacchi di ieri, gli F 16 turchi hanno distrutto 65 obiettivi della guerriglia curda, compresi depositi di armi e rifugi.
Turchia e Stati Uniti hanno concordato un piano d’azione contro i jihadisti del gruppo Stato islamico, con la creazione di una fascia protetta (safe zone) tra i territori a ovest del fiume Eufrate fino alla provincia di Aleppo in Siria. L’intesa dovrebbe aumentare la portata e il ritmo dei raid aerei statunitensi oltre a garantire una zona cuscinetto per l’accoglienza dei circa due milioni di profughi siriani che sono entrati in Turchia. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha detto che si tratta di un’iniziativa bilaterale che non coinvolge la Nato.
I paesi della Nato hanno espresso la piena solidarietà ad Ankara contro il terrorismo “in tutte le sue forme”, ma il segretario generale Jens Stoltenberg ha detto che l’Alleanza non è coinvolta nel piano di una zona di protezione al confine settentrionale siriano, concordata da Turchia e Stati Uniti. Leggi
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