Il consiglio dei ministri ha approvato il documento di economia e finanza 2015 (def)
Missione compiuta. A pochi giorni dalla pubblicazione del documento di economia e finanza, una sola domanda rimbalza dalla politica alle parti sociali, dai mezzi d'informazione ai sondaggi di opinione: come saranno spesi 1,6 miliardi di euro? Leggi
Il consiglio dei ministri riunito a palazzo Chigi ha approvato il documento di economia e finanza 2015. Askanews
A Palazzo Chigi i ministri sono riuniti per esaminare il documento di economia e finanza 2015, che traccia gli obiettivi della finanza pubblica per i prossimi tre anni.
Comuni più tranquilli, regioni preoccupate, province in allarme… Mentre gli attori italiani si agitano attorno al rito del def – il documento di economia e finanza che traccia gli obiettivi della finanza pubblica per i prossimi tre anni –, dalla lettura del documento, tabella dopo tabella, emerge il volto del protagonista. Leggi
È stata posticipata a questa sera alle 20 la riunione del consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva del documento di economia e finanza (def). La riunione era convocata in origine per questa mattina alle ore 10. La decisione è stata presa su richiesta del presidente del consiglio Matteo Renzi che ha voluto un ulteriore lavoro di coordinamento del testo. “Visto che vogliamo fare le cose seriamente ci prendiamo altre 12 ore per la rilettura del testo”, ha detto Graziano Delrio, ministro delle infrastrutture.
Il consiglio dei ministri ha cominciato oggi la discussione sul Documento di economia e finanza 2015 (Def) che potrebbe essere approvato nella prossima riunione del consiglio dei ministri del 10 aprile. Secondo quanto ha dichiarato il presidente del consiglio Matteo Renzi durante la conferenza stampa, nel Def: “Non non ci sono tagli e non ci sono aumenti delle tasse. Capisco che non ci siate abituati ma è così”.
Il premier ha detto che l’esame preliminare del documento avrà l’approvazione il 9 aprile per dare al governo la possibilità di esprimere valutazioni. “Nel 2015 riduciamo le tasse per 18 miliardi più i 3 di clausole che eliminiamo”, ha detto Renzi.
Nel testo del documento esaminato dal consiglio dei ministri “non c’è una riduzione delle tasse”, ma “la discussione su eventuali ulteriori tagli delle tasse proseguirà con la legge di stabilità: se riusciremo le ridurremo ancora nel 2016”. Il presidente del consiglio ha anche annunciato che nel 2015 la crescita del prodotto interno lordo sarà dello 0,7 per cento.
Il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, durante la conferenza stampa ha previsto che il deficit scenderà al 2,6 per cento del prodotto interno lordo nel 2015, all’1,8 per cento nel 2016 e allo 0,8 per cento nel 2017.
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