L’esercito congolese e i caschi blu dell’Onu hanno lanciato un’operazione congiunta contro i ribelli ugandesi considerati responsabili di una serie di massacri nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). L’offensiva, che interessa le zone settentrionali della provincia del Nord Kivu, ha l’obiettivo di contrastare la milizia musulmana Alleanza delle forze democratiche (Adf) e per ora non ha incontrato resistenza, ha detto un portavoce dell’esercito congolese. Afp
Duecento persone sono state arrestate a Beni, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, dopo un mese di violenze costate la vita a un centinaio di persone.
Dal 2 ottobre al 2 novembre almeno 120 persone sono state uccise in questo territorio. Gli omicidi sono stati attribuiti ai ribelli ugandesi del gruppo Alleanza delle forze democratiche (Adf), attivo dal 1996. L’Adf, spiega il quotidiano Forum des As, sfida il governo di Kinshasa e i militari della forza internazionale Monusco, che devono proteggere i civili.
Il 2 novembre, al termine di una visita a Beni, il presidente Joseph Kabila ha detto che il suo governo non negozierà con i ribelli. Afp
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