Antonio Acerbo, ex responsabile del padiglione Italia ed ex commissario delegato dell’Expo 2015, ha patteggiato la pena di tre anni di carcere nell’ambito dell’indagine su presunte irregolarità nella gestione dell’appalto per il Progetto vie d’acqua dell’Expo. Acerbo era agli arresti domiciliari dall’ottobre 2014, con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta. Ora tornerà in libertà.
Oltre ad accogliere la richiesta di patteggiamento di Acerbo, il giudice per le indagini preliminari Antonio Moccia ha ratificato i patteggiamenti di Giandomenico Maltauro, consulente dell’impresa di costruzioni Maltauro, e Andrea Castellotti, manager della società Tagliabue e del Padiglione Italia Expo 2015.
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