Con la conferenza stampa in cui ha annunciato la soluzione del governo per il caso aperto dalla sentenza della Corte costituzionale sulle pensioni, Matteo Renzi ha cercato ancora una volta l’azzardo, provando a trasformare la tegola che gli è caduta addosso in uno spot elettorale. Leggi
La corte costituzionale ha stabilito che il blocco alla perequazione delle pensioni (l’adeguamento delle pensioni all’inflazione) previsto dalla norma Fornero nel 2011 è incostituzionale.
La norma, inserita dalla ministra del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero nel cosiddetto decreto Salva Italia voluto dal governo di Mario Monti, aveva stabilito che, per il 2012 e il 2013, fosse bloccato l’adeguamento al costo della vita delle pensioni di importo superiore a tre volte il minimo pensionistico stabilito dall’Inps.
La manovra aveva riguardato circa sei milioni di persone, i pensionati con un reddito superiore a 1.500 euro mensili lordi (più del 36 per cento dei pensionati italiani).
Il 30 aprile 2015 la consulta ha deciso che la norma è incostituzionale, quindi lo stato dovrà ripagare il mancato adeguamento ai pensionati. Secondo alcune stime, si tratta in tutto di 5 miliardi di euro: 1,8 miliardi nel 2012 e 3 miliardi nel 2013.
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