La prima canzone in inglese delle Pussy Riot, il gruppo punk russo, si chiama I can’t breathe, ed è ispirato alle ultime parole pronunciate da Eric Garner, il cittadino statunitense morto soffocato, dopo una colluttazione con la polizia a New York a luglio del 2014. Nadya Tolokonnikova e Maria Alyokhina, le due donne finite in carcere in Russia nel 2012 per aver suonato sull’altare della cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, hanno dedicato la loro ultima canzone a tutti quelli che come Garner sono “soffocati dal terrorismo di stato: dai prigionieri politici a quelli che combattono per il cambiamento”. I can’t breathe è stata registrata a New York nel dicembre del 2014, durante le proteste per la morte di Garner, ed è dedicata anche agli oppositori politici del presidente russo Vladimir Putin e ai soldati russi, vittime della guerra in Ucraina, che secondo il gruppo punk sono seppelliti in segreto, senza che le loro famiglie ne siano messe al corrente. The Guardian
Migliaia di manifestanti si sono riuniti a Washington per protestare contro le violenze della polizia contro i neri e per chiedere nuove leggi che tutelino le minoranze.
Alla manifestazione, guidata da alcune organizzazioni per i diritti civili, partecipano anche le famiglie di Michael Brown, Eric Garner, Tamir Rice, Trayvon Martin e Akai Gurley, neri vittime delle violenze della polizia. Ap
La diretta di Nbc News:
A New York si è svolta una protesta fuori del palazzetto dello sport del Barclays center dove il principe William e la moglie Kate Middleton, stavano assistendo a una partita di basket dell’Nba tra i Brooklyn nets e i Cleveland cavaliers. I manifestanti protestavano per la morte di Eric Garner, il nero di 43 anni soffocato da un agente bianco durante un tentativo di arresto il 17 luglio scorso e contro la decisione del grand jury di non processare il poliziotto.
Circa trecento manifestanti sono riusciti a rompere i cordoni della polizia e ci sono stati momenti di tensione con gli agenti.
Sei giocatori di basket si sono uniti alla protesta indossando durante il riscaldamento magliette con stampate le ultime parole di Garner: “I can’t breathe” (Non riesco a respirare). Reuters
Il regista statunitense Spike Lee ha montato le scene del suo film Fa’ la cosa giusta del 1989 in parallelo con il video dell’arresto di Eric Garner, un trafficante di sigarette morto a New York durante una colluttazione con la polizia nel luglio del 2014. Garner è morto per soffocamento dopo che era stato messo a terra dagli agenti. La scena della morte del personaggio Radio Raheem nel film di Lee è ispirata a un fatto di cronaca: la morte di un altro afroamericano, Michael Stewart, nel 1983.
Il video è stato realizzato il 21 luglio del 2014, subito dopo la morte di Garner, ma sta circolando molto in questi giorni negli Stati Uniti, dopo la decisione del grand jury di New York di non incriminare l’agente coinvolto nell’arresto di Garner. Slate
Diversi manifestanti sono stati arrestati a New York durante la seconda notte di proteste per la morte di Eric Garner, il nero di 43 anni soffocato da un agente di polizia bianco durante un tentativo di arresto. Centinaia di persone hanno bloccato il traffico per le strade del centro della città per manifestare contro la decisione del grand jury di non processare l’agente Daniel Pantaleo.
Il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha annunciato che la polizia di New York sarà sottoposta a un programma di formazione. De Blasio ha detto che dopo la decisione del grand jury di non processare l’agente accusato di aver ucciso Eric Garner, un afroamericano fermato dalla polizia perché vendeva sigarette di contrabbando, è venuto il momento di ristabilire un rapporto di fiducia tra forze dell’ordine e cittadini. Non sono stati dati maggiori dettagli sui programmi di formazione. The New York Times
Il dipartimento di giustizia degli Stati Uniti aprirà un’inchiesta federale sulla morte di Eric Garner, un nero di 43 anni che vendeva sigarette di contrabbando, soffocato a luglio dall’agente Daniel Pantaleo durante un tentativo di arresto.
L’indagine è stata annunciata dal ministro della giustizia Eric Holder qualche ora dopo la decisione del grand jury di New York di non processare Pantaleo. La decisione, che segue quella simile del grand jury di St. Louis sul caso Michael Brown, ha scatenato proteste in tutta la città. Ap
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