Negli anni sessanta sull’isola di Española, alle Galápagos, erano rimaste solo 15 tartarughe giganti. Nei secoli precedenti erano state decimate dai cacciatori di balene, che facevano sosta sul roccioso arcipelago al largo dell’Ecuador e si portavano via la carne delle testuggini come scorta di cibo.
Sembravano ormai destinate all’estinzione ma, secondo uno studio pubblicato su Plos One, da quando le tartarughe sono state inserite in un programma di riproduzione sono nati più di 1.500 esemplari, che vivono sull’isola e hanno cominciato a tornare nel loro habitat naturale. Ora, secondo il professor James Gibbs, coautore dello studio, la popolazione è considerata stabile. Newsweek
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