Il 24 aprile 2013, in Bangladesh, è crollato il Rana Plaza, un edificio di otto piani che ospitava diversi laboratori tessili a Savar, una città a venti chilometri dalla capitale Dhaka. Nel crollo sono morte 1.129 persone, e circa 2.515 feriti sono stati estratti vivi dalle macerie. Nel palazzo lavoravano almeno cinquemila persone, soprattutto donne, che producevano capi d’abbigliamento per molti noti marchi occidentali. Un anno e mezzo dopo gran parte delle vittime non è stata risarcita e i passi avanti negli standard di sicurezza delle fabbriche tessili del Bangladesh – dove si producono soprattutto capi d’abbigliamento per conto di aziende occidentali – sono ancora molto scarsi. Il New York Times ricostruisce la vicenda attraverso il lavoro del fotogiornalista bangladese Ismail Ferdous, che quel giorno ha scattato molte foto sul luogo della tragedia. Leggi
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