L’italiano, lingua degli angeli per Thomas Mann, è la lingua più romantica del mondo secondo un sondaggio di qualche anno fa, rivolto a 320 linguisti dall’azienda londinese Today translations, che offre traduzioni e interpreti in oltre 200 lingue. Leggi
“C’è un ampio sentire comune che, soprattutto in rete, si traduce in una forte insofferenza soprattutto verso gli anglicismi, percepiti come un’orda selvaggia e inarrestabile che attenta all’identità della lingua italiana”. A scriverlo è la Treccani, che sotto il titolo Il Bel Paese dove l’OK suona fa il punto sugli anglicismi raccogliendo diversi interventi sull’argomento. Leggi
C’è da chiedersi come può succedere che una graziosa, lievissima faccenduola linguistica, che sembra uscita dal libro Cuore (e che come tale merita un sorriso, e volendo un gesto di simpatia) si possa trasformare, passando attraverso una serie di implacabili automatismi mediatici, in un inestricabile groviglio di sproloqui velenosi e – ciliegina! – censure a capocchia. Leggi
Se temete di sputacchiare mentre cercate di dire stepciàild adòpscion, se bailìn continua a ricordarvi un colorito intercalare genovese, se inciampate pronunciando volàntari disclòscia, se smartuòrchingh vi sembra oscuro e se associate otspòt ben che vada a internet, e mal che vada al porno, questo articolo è per voi. Leggi
Si tratta solo di un gioco, e non ho intenzione di candidare le parole che seguono a un ingresso nei vocabolari della lingua italiana. Le parole medesime, però, sono un discreto pretesto per segnalarvi alcune deformazioni del pensiero e del comportamento nelle quali può capitare a tutti di imbattersi. Sono difficili da individuare anche perché non esiste un termine specifico per nominarle. E poi, magari, questa lista vi fa venire voglia di costruirvene una tutta vostra. Leggi
Qui di seguito potete leggere il testo che accompagna una petizione in favore di un uso più accorto della lingua italiana da parte di chi ha ruoli e responsabilità pubbliche. Non è una battaglia di retroguardia, e non è un tema marginale. Non è neanche una battaglia contro l’inglese ma va, anzi, in favore di un reale bilinguismo. La petizione chiede all’Accademia della Crusca di farsi portavoce di questa istanza, che può aver peso e buon esito solo grazie all’appoggio di tutti noi. Perché è importante che firmiate? Perché la lingua italiana è un bene comune. Leggi
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