La notte dell’8 febbraio Mong Kok, quartiere popolare e commerciale di Hong Kong, si è trovato improvvisamente in fiamme. Ragazzi mascherati lanciavano pietre contro la polizia; altri, sanguinanti, scappavano dalle forze dell’ordine che li inseguivano con dei bastoni. Verso le due di notte, per la prima volta dal 1967, si sono sentiti anche colpi di arma da fuoco. Leggi
Sono riprese le tensioni tra gli attivisti di Occupy central e la polizia a Hong Kong. Un gruppo di manifestanti ha cercato di rioccupare le strade del quartiere di Mong Kok, sgomberate dagli agenti. Nonostante i ripetuti appelli della polizia ad allontanarsi pacificamente, la folla ha risposto con cori come “vogliamo il suffragio universale” e “vogliamo la vera democrazia”. Gli attivisti avevano promesso di tornare in strada dopo che centinaia di agenti avevano rimosso le barricate e riaperto il traffico su Nathan Road, una delle strade principali del distretto. South China Morning Post
I manifestanti del movimento per la democrazia Occupy central si sono scontrati con la polizia nel distretto di Mong Kok, a Hong Kong.
La tensione è esplosa quando un manifestante è stato portato via dalla polizia. Gli agenti hanno fatto irruzione nell’area, uno dei tre luoghi della protesta ancora attivi, dove erano riunite centinaia di manifestanti. Circa trenta persone con il volto coperto da maschere si sono unite alla protesta.
I manifestanti del movimento Occupy central sono concentrati in due punti della città: il quartiere di Admiralty, dove si trovano gli uffici governativi, e Mong Kok, sulla sponda opposta della baia. Un piccolo gruppo occupa anche il distretto dello shopping di Causeway Bay. Reuters
Il giornalista Tom Grundy ha assistito a nuovi arresti nel quartiere di Mong Kok, nel centro di Hong Kong.
Gli scontri tra gli agenti e gli attivisti di Occupy central sono avvenuti in Nathan Road. South China Morning Post
La polizia ha rimosso le barricate di Occupy central. I manifestanti non hanno fatto resistenza. Cnn
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