Il principio secondo cui tutti i siti, i contenuti online e i servizi internet dovrebbero essere accessibili a chiunque abbia una connessione, senza corsie preferenziali per fornitori di contenuti disposti a pagare di più gli operatori telefonici. La sua abolizione, per chi la difende, metterebbe in pericolo la rete così come la conosciamo, libera e aperta, e le possibilità di creare nuovi prodotti, servizi, applicazioni in concorrenza con le grandi aziende che possono permettersi di sottostare alle discriminazioni di prezzo imposte dagli operatori. Chi invece si oppone a questo principio si appella al libero mercato e al diritto di pagare di più per ottenere una qualità migliore dei servizi.
Il 26 febbraio i commissari della Federal communications commission (Fcc), l’ente che regolamenta le telecomunicazioni negli Stati Uniti, dovranno esprimersi su una proposta di legge del presidente della commissione Tom Wheeler per garantire la neutralità della rete, proposta appoggiata dal presidente Barack Obama. Leggi
Il presidente statunitense ha chiesto alla Fcc, l’agenzia governativa delle telecomunicazioni, di scrivere delle “regole” per proteggere la neutralità della rete (la garanzia che tutti i dati su internet viaggino alla stessa velocità, a prescindere dalla loro origine, dalla destinazione e dal contenuto).
Obama vuole che l’Fcc proibisca alle aziende di creare delle corsie preferenziali su internet, firmando accordi che permettono di consegnare ai loro utenti i dati in modo più veloce e con una qualità migliore.
Secondo Obama, la banda larga è un bene di pubblica utilità e la neutralità della rete era tra gli obiettivi della campagna elettorale del presidente. Reuters
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