L’architetta britannica di origine irachena Zaha Hadid ha rinunciato a ripresentare il suo progetto per lo stadio delle Olimpiadi di Tokyo del 2020. Il 7 settembre Hadid aveva annunciato di aver trovato dei finanziamenti per la realizzazione dell’edificio, dopo che a luglio il primo ministro giapponese Shinzo Abe ne aveva cancellato la costruzione a causa dei costi eccessivi.
Il budget del progetto di Hadid era aumentato più del doppio rispetto alla stima iniziale. Lo studio dell’architetta non è riuscito a trovare un accordo con nessuna impresa edile.
Il primo concorso, indetto nel 2012 per realizzare lo stadio, aveva visto la vittoria del progetto di Hadid contro altre 45 proposte. All’epoca non era necessario includere nei documenti del progetto l’accordo con un’impresa di costruzione: questa clausola è stata inserita nelle regole del nuovo concorso.
Battuta al fotofinish Istanbul, sarà Tokyo a ospitare la trentaduesima edizione delle Olimpiadi nel 2020. Lo ha annunciato il 7 settembre il Comitato internazionale olimpico. Leggi
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