Quattro collaboratori di Internazionale hanno visitato l’esposizione universale a Milano. I reportage.
Le critiche all’Expo sono generalmente critiche alle sue premesse. Si può sostenere che sia un format superato; o che il tema del cibo sia ipocrita; o che la sua impostazione, in Italia, serva solo a giustificare un enorme trasferimento di risorse pubbliche ai soliti costruttori e complessi industriali privati. Ma, anche superando le premesse, visitare la fiera dovrebbe valerne la pena. A me non sembra che sia così. Leggi
Forse un caldissimo sabato di giugno non era il momento migliore per andare all’Expo. Ma partiamo dall’inizio. Volevo davvero che mi piacesse. Adoro Milano e quando sono arrivato in città dopo alcuni mesi d’assenza tutto sembrava effervescente e nuovo. Prometteva bene. Leggi
L’esposizione universale che ha aperto questa mattina, nel clima umido di stagione. L’insoddisfazione cronica dei milanesi affronterà l’esposizione universale continuando a scuotere la testa? O si darà finalmente pace? Leggi
Benvenuti eccezionalmente a Milano, la Milano di Andrea Bocelli e Paolo Bonolis e Antonella Clerici: questa è la nostra porta per uscire nel mondo di oggi, pieno di food e di startup, di lavori 2.0 e di tanto tanto design. Potete accedere ai padiglioni che nemmeno a Parigi erano finiti, a inizio secolo o fine di quello prima, comunque tanto tempo fa, come ha annotato pochi giorni addietro il sindaco dell’Expo, signor Giuliano Pisapia, dicendosi ottimista circa l’apertura dell’esposizione universale, con cui l’Italia ha sconfitto la Turchia della candidatura Smirne. Siete a Milano e non tra i mammalucchi! Benvenuti, davvero. Leggi
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