Il direttore dei servizi segreti russi, Alexander Bortnikov, ha sostenuto che il disastro aereo del 31 ottobre nel Sinai è stato provocato “inequivocabilmente” da un atto terroristico. È la prima volta che le autorità di Mosca confermano la tesi dell’attentato jihadista. La reazione militare russa in Siria e gli altri sviluppi. Leggi
L’aereo della compagnia aerea russa Kogalymavia non è precipitato nel Sinai per un guasto tecnico né per un errore del pilota. L’ha dichiarato in una conferenza stampa Alexander Smirnov, vicepresidente dell’azienda. Leggi
Due poliziotti sono stati uccisi e tre sono stati feriti dall’esplosione di una bomba che ha colpito il veicolo blindato su cui viaggiavano, nel nord della penisola del Sinai, in Egitto, teatro da mesi di un’insurrezione jihadista. Gli obiettivi dei terroristi sono le forze di sicurezza e gli attacchi contro le forze dell’ordine si sono moltiplicati da quando il presidente Mohamed Morsi è stato esautorato con un colpo di stato nel 2013. Centinaia di poliziotti e soldati sono stati colpiti negli attacchi, in particolare nel nord del Sinai.
Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi si è recato nel nord del Sinai, per incontrare le truppe impegnate nell’offensiva contro i jihadisti responsabili degli attacchi di mercoledì scorso a diverse postazioni militari, che hanno fatto decine di morti. Leggi
L’esercito egiziano continuerà l’offensiva nella penisola del Sinai, dopo che negli scontri con le milizie jihadiste legate allo Stato islamico sono morte almeno cento persone. Leggi
I cacciabombardieri F-16 dell’esercito egiziano hanno bombardato le postazioni dei jihadisti di un gruppo vicino allo Stato islamico nella penisola del Sinai. Circa cinquanta persone, tra soldati e jihadisti del gruppo Provincia del Sinai, sono morte negli scontri seguiti a una serie di attacchi contro posti di blocco militari nel nord del Sinai.
I bombardamenti hanno colpito le postazioni del gruppo nella città di Sheikh Zuweid, nel nord del Sinai, dove i jihadisti hanno minato l’area intorno a un commissariato per impedire l’arrivo dei rinforzi e hanno preso posizione sui tetti della zona per attaccare l’edificio.
È salito a cinquanta il bilancio delle vittime nella serie di attacchi compiuti dai jihadisti vicini al gruppo Stato islamico nel nord della penisola del Sinai, in Egitto. Gli scontri tra i soldati e i jihadisti continuano e l’esercito ha mandato sul luogo alcuni elicotteri.
Si tratta di uno degli attacchi più gravi subiti dai militari nel Sinai, feudo del gruppo che si è dato il nome di Provincia del Sinai e che ha moltiplicato gli attacchi contro l’esercito in seguito alla deposizione del presidente Mohamed Morsi, capo della Fratellanza musulmana, nel luglio del 2013 e alla repressione dei suoi sostenitori. Da quasi due anni è in corso una campagna militare contro i gruppi jihadisti attivi nel Sinai, ma gli attentati non si sono fermati.
Il gruppo Provincia del Sinai, affiliato ai jihadisti dello Stato islamico, ha rivendicato la responsabilità degli attacchi simultanei contro cinque posti di blocco nel nord del Sinai, in Egitto. Reuters
Nella penisola del Sinai, in Egitto, è in corso un attacco simultaneo compiuto da circa settanta presunti jihadisti contro cinque posti di blocco militari. Almeno undici soldati e una ventina di jihadisti sono morti, ma il bilancio potrebbe salire.
L’attacco arriva a due giorni di distanza dall’attentato al Cairo nel quale è rimasto ucciso il procuratore generale Hisham Barakat. Nell’orazione funebre, il presidente Abdul Fattah al Sisi ha promesso di mettere in atto leggi più dure per combattere il terrorismo. Negli ultimi due anni circa seicento agenti sono rimasti uccisi in attacchi rivendicati dai jihadisti in Sinai.
Due persone sono morte e almeno trenta sono rimaste ferite nell’esplosione di un’autobomba vicino a un commissariato della polizia nella città di Al Arish, nella penisola del Sinai, in Egitto. È il secondo attacco della giornata contro le forze di sicurezza egiziane nella regione. Questa mattina una bomba posizionata su una strada nel nord del Sinai, vicino alla città di Sheikh Zuweid, ha ucciso sei soldati.
Sette soldati egiziani e sette jihadisti sono morti per tre attacchi nel nord del Sinai, in Egitto, dove l’esercito combatte contro il gruppo Stato islamico.
I soldati sono stati presi di mira dai jihadisti che hanno aperto il fuoco con razzi contro due posti di blocco a Cheikh Zuwaïd e a Rafah, il varco tra Egitto e Striscia di Gaza che è stato aperto l’ultima volta il 9 marzo per due giorni per consentire il transito alle persone. Un terzo attacco ha colpito una sede militare nel nord del Sinai. Oltre alle quattordici vittime, altre venti persone sono rimaste ferite negli scontri a fuoco.
Da quando il gruppo jihadista egiziano Ansar al Beit Maqdess ha giurato fedeltà al gruppo Stato islamico si sono moltiplicati gli attacchi contro l’esercito e la polizia nel nord del paese, al confine con Israele. Afp
Sei persone sono rimaste ferite nell’esplosione di due autobombe nel nord della penisola del Sinai, in Egitto. Le auto erano guidate da due attentatori e sono esplose quando sono state colpite dai proiettili degli agenti che cercavano di impedirgli di avvicinarsi a un commissariato. Altre due auto sono riuscite a fuggire e la polizia si è lanciata al loro inseguimento. Tra i feriti ci sono due agenti e quattro civili.
Il nuovo attacco è avvenuto a qualche settimana di distanza dall’attentato del 29 gennaio, nel quale sono morti trenta soldati egiziani. Afp
Due bambini sono morti all’alba durante gli scontri tra esercito e jihadisti nel nord del Sinai, all’indomani degli attentati che, secondo un nuovo bilancio, hanno provocato trenta vittime. Si tratta di un neonato di sei mesi e di un bambino di sei anni. Altre due persone, tra cui un altro bambino di dodici anni, sono rimaste gravemente ferite. Afp
Secondo fonti mediche e della sicurezza, il bilancio dell’attacco nel nord del Sinai è salito a 25 morti. Tra le vittime ci sarebbero anche nove civili. Un secondo attacco in un posto di blocco a Rafah, vicino al confine con la Striscia di Gaza, ha ucciso un ufficiale di stato maggiore dell’esercito egiziano e ha ferito altre sei persone. Reuters
Sei militari egiziani sono morti e trenta persone sono state ferite in una serie di attacchi che si sospetta siano stati compiuti da militanti jihadisti nel nord del Sinai.
Gli attacchi sono stati compiuti con dei razzi e un’autobomba contro alcuni edifici delle forze dell’ordine, dell’esercito e in una zona residenziale della città di Al Arish, la capitale della regione del Nord del Sinai. Nell’attentato è stato distrutta anche la redazione del quotidiano di stato egiziano Al Ahram. Afp
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