Seoul annuncia misure per limitare i profitti dei servizi di streaming Leggi
Spesso i giornali lamentano la morte dell’album come oggetto fisico per colpa dei servizi di streaming musicale. Perché prendersi la briga di comprare un cd, un vinile o un album intero scaricato da internet quando puoi scegliere i brani uno ad uno oppure ascoltarli gratis online? Leggi
La tecnologia ha reso semplicissimo per gli artisti far arrivare la loro musica al pubblico, come può confermare chiunque abbia un telefono o un computer. Ma ha anche suscitato grandi interrogativi su come far guadagnare i musicisti e le etichette discografiche. Leggi
La Apple pagherà i diritti per la riproduzione della musica anche durante i tre mesi di prova del suo servizio streaming Apple music, che sarà lanciato in più di cento paesi il 30 giugno prossimo. Lo ha confermato l’azienda, dopo le proteste di artisti ed etichette discografiche che chiedevano il riconoscimento dei diritti d’autore.
È stata la cantante country pop Taylor Swift a dare una voce e un volto a queste critiche. In un post pubblicato sul suo blog dal titolo “To Apple, Love Taylor”, Swift aveva chiesto all’azienda statunitense di abbandonare la sua decisione di non retribuire gli artisti per lo streaming delle loro canzoni nel periodo di prova. Immediata la risposta di Eddy Cue, vicepresidente dei servizi internet e software della Apple, che su Twitter ha assicurato: “Apple music pagherà per lo streaming, anche durante il periodo di prova”.
Cue ha chiarito che, nei primi tre mesi di erogazione gratuita del servizio, la compagnia pagherà gli artisti sulla base del flusso di dati, ma non ha voluto specificare quanto. Dopo il periodo di prova, negli Stati Uniti i titolari dei diritti d’autore otterranno il 71,5 per cento degli abbonamenti a Apple music. Una percentuale che sarà diversa in altre parti del mondo, ma che dovrebbe oscillare, in media, attorno al 73 per cento.
Apple music permetterà di ascoltare musica in streaming a un prezzo di 9,99 dollari al mese, o di 14,99 dollari se a fare la sottoscrizione sarà una famiglia composta fino a un massimo di sei persone. I primi tre mesi di streaming saranno gratuiti, per consentire alle persone di provare il servizio prima di abbonarsi.
Inizialmente, Swift aveva annunciato che non avrebbe reso disponibile su Apple Music il suo nuovo album “1989”, criticando la scelta della compagnia di Cupertino: “tre mesi senza essere pagati è un periodo lungo, ed è ingiusto chiedere a chiunque di lavorare in cambio di nulla”. Dopo la dichiarazione di Cue, la cantante ha espresso soddisfazione su Twitter.
Non è comunque la prima volta che Swift attacca i servizi che offrono musica gratis. In un suo editoriale sul Wall Street Journal, pubblicato nel giugno 2014, paragonava lo streaming alla pirateria nel causare la perdita di valore della musica. Per queste ragioni aveva già fatto rimuovere tutti i suoi album da Spotify, tra i più importanti servizi di streaming e principale avversario di Apple music.
Jay-Z ha comprato il servizio di musica in streaming Tidal e ha promesso una rivoluzione dell’industria discografica. Ma non ha ancora affrontato la questione più importante: i compensi ai musicisti e agli autori delle canzoni. Leggi
Il servizio di musica in streaming Spotify ha raggiunto i 15 milioni di abbonati, da novembre del 2014 si sono abbonati altri 2,5 milioni di persone. Il servizio di musica in streaming è stato lanciato nel 2011 e nel 2014 ha raggiunto 60 milioni di utenti. Afp
La piattaforma di musica in streaming ha compilato le sue classifiche di fine anno: più di 50 milioni di utenti hanno ascoltato sette miliardi di ore di musica e creato più di 733 playlist nel 2014.
Ed Sheeran è l’artista più ascoltato, con 860 milioni di ascolti. Dopo di lui Eminem, Calvin Harris, Avicii e David Guetta. Tra gli artisti emergenti i primi sono gli Alt-J, mentre l’album più ascoltato è X di Ed Sheeran.
Kate Perry è l’artista più ascoltata, seguita da Ariana Grande, Lana Del Rey, Beyoncé e Lorde. I Coldplay sono invece il gruppo più ascoltato.
Il singolo di Pharrell Williams Happy ha ricevuto il maggior numero di ascolti, anche se Wake me up di Avicii mantiene la posizione del singolo più ascoltato di sempre, con 300 milioni di stream. Reuters
YouTube ha concluso l’accordo sui contratti con l’agenzia Merlin, che rappresenta ventimila etichette discografiche indipendenti, e ha annunciato il suo nuovo portale di musica in streaming a pagamento.
Il servizio si chiama YouTube music key e farà concorrenza a Spotify, Deezer, Apple e altre aziende.
Il patto con le etichette indipendenti, firmato dopo un lungo braccio di ferro, segue quello siglato con le tre principali major discografiche (Universal, Sony e Warner).
Il gruppo Merlin rappresenta, tra le altre, importanti etichette come Domino, Beggars Group (che distribuisce a sua volta Xl Recordings 4AD e Rough Trade) e Epitaph. Mashable, The Financial Times
Lo streaming continua a scuotere l’industria musicale. Secondo la Kobalt, specializzata in edizioni musicali, gli autori che hanno firmato dei contratti con l’azienda britannica ormai intascano più diritti d’autore grazie a Spotify che a iTunes.
In Europa i ricavi del primo trimestre 2014 dovuti allo streaming di Spotify hanno superato del 13 per cento quelli dei download da iTunes, somme che nel trimestre precedente erano state più alte del 32 per cento rispetto a quelle di Spotify.
La Kobalt ha aggiunto che negli ultimi due anni, nel mondo, i ricavi delle royalties dallo streaming sono triplicati, raggiungendo il 10 per cento delle entrate totali dell’editoria musicale nel secondo trimestre del 2014. The Los Angeles Times
Nell’era di Spotify la musica non è mai stata così a portata di mano. Eppure non riesco ancora ad affezionarmi allo streaming. Leggi
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