Il governo del Burkina Faso ha ordinato la riesumazione del corpo dell’ex presidente e rivoluzionario Thomas Sankara, ucciso nel 1987 durante il colpo di stato che ha portato al governo l’ex presidente Blaise Compaoré.
Sankara è sepolto in un cimitero nell’est della capitale Ouagadougou, ma secondo i familiari il cadavere nella tomba non è quello del rivoluzionario. Il governo ad interim del Burkina Faso, che nel novembre del 2014 ha sostituito quello in carica di Blaise Compaoré, costretto a dimettersi dopo un mese di manifestazioni, ha promesso che farà il possibile per l’identificazione del cadavere. La famiglia lo chiede dal 1997, ma il regime di Compaoré aveva sempre ignorato l’ordine della Corte africana dei diritti umani che aveva prescritto il test del dna.
Durante i quattro anni di governo, dal 1983 al 1987, Sankara ha introdotto molte riforme. Nel 1984 ha cambiato il nome del paese da Alto Volta a Burkina Faso (”il paese degli uomini integri”), ha reso obbligatoria e gratuita l’alfabetizzazione, e ha avviato una delle più grandi campagne di vaccinazione del paese. Nei suoi interventi pubblici esortava i paesi africani a rendersi autonomi dagli interventi e dagli aiuti del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale. Afp
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