Il piano del presidente statunitense Barack Obama per aumentare il suo potere negoziale sui trattati commerciali internazionali si trova a un bivio cruciale: la camera dei rappresentanti è chiamata a esprimersi sulla Trade promotion authority (o Tpa) già approvata dal senato, per consentire al presidente di velocizzare l’approvazione dei trattati. In virtù di una corsia preferenziale, il cosiddetto fast track, il presidente potrà sottoporre direttamente al congresso accordi dettagliati, ma non emendabili, perché siano approvati o respinti in tempi brevissimi.
In questo modo, Obama spera di fare avanzare molto velocemente alcuni accordi commerciali fondamentali per il suo programma politico, tra i trattati più ambiziosi dai tempi dell’Accordo nordamericano per il libero scambio (o Nafta) degli anni novanta. Il provvedimento riguarda, tra l’altro, l’accordo di libero scambio stretto da Obama con dodici nazioni del Pacifico (il cosiddetto Trans-pacific partnership, Tpp) e quello con l’Unione europea (Transatlantic trade and investment partnership o Ttip). Per fare pressione sui deputati democratici, il presidente è andato a Capitol Hill per convincere i membri del suo partito a non ostacolare il provvedimento, ampiamente sostenuto dai repubblicani. La riunione a porte chiuse, a cui partecipava anche la capogruppo Nancy Pelosi è durata 35 minuti.
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