“Mai chiamarle ‘borgate’ di fronte agli assessori, ricordarsi che sono ‘periferie’. Ti impongono anticamere moderate, sono affabili, si scusano: illustrano con legittimo orgoglio le realizzazioni raggiunte, mascherano le diffidenze, reclamizzano i risultati di integrazione. I poli di sviluppo, i parchi pubblici ricavati dai sequestri alla criminalità organizzata; gli abbattimenti degli ecomostri, i centri anziani, i teatri decentrati, le antiche fabbriche di birra o i vecchi pastifici trasformati in laboratori multifunzionali; case della musica, serre creative, archivi dell’immagine”. Le borgate romane raccontate da Walter Siti. Leggi
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati