L’Italia guadagna posizioni nella classifica mondiale sulla parità di genere compilata dal World economic forum (Wef), anche se resta tra i paesi con la minore partecipazione delle donne all’economia e tra quelli con la maggiore disparità salariale.
L’Italia è al 69° posto nella classifica che prende in considerazione 142 paesi e ha guadagnato due posizioni rispetto al 2013, ma scende al 114° posto (dal 97° dello scorso anno) per quanto riguarda la partecipazione delle donne al settore economico e al 129° per la parità degli stipendi.
Per la presenza di donne al parlamento e al governo, l’Italia è al 37° posto in classifica. Per le aspettative di vita, infine, è all’83° posto.
In cima alla classifica dei paesi più paritari ci sono gli stati del Nordeuropa tra cui Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia e Danimarca che occupano i primi cinque posti della classifica.
Gli Stati Uniti sono saliti al 20° posto, guadagnando tre posizioni.
In generale il rapporto sottolinea che negli ultimi nove anni la disuguaglianza tra uomini e donne è passata dal 56 per cento del 2006 al 60 per cento del 2014. Per raggiungere il 100 per cento di uguaglianza “ci vorranno 81 anni”, afferma il rapporto. Wef
Il World economic forum ha pubblicato il rapporto 2014 sulle disuguaglianze di genere.
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