Almeno 47 persone sono morte e 350 sono rimaste ferite nelle tempeste, accompagnate da piogge torrenziali, che hanno devastato interi quartieri della città di Jalalabad e alcuni villaggi della zona, hanno annunciato il 16 luglio le autorità.

Il bilancio precedente era di 35 morti e 230 feriti, ma un funzionario aveva avvertito che il numero delle vittime nella provincia orientale di Nangarhar era destinato ad aumentare.

Annunciando il nuovo bilancio sul social network X, Saifullah Khalid, responsabile dell’autorità provinciale per la gestione delle crisi, ha aggiunto che le tempeste hanno distrutto quattrocento case, sessanta tralicci dell’elettricità e molti terreni agricoli.

Un portavoce del ministero della salute afgano ha affermato che le organizzazioni umanitarie internazionali si sono attivate per aiutare le comunità colpite ed evitare possibili epidemie.

“Nel villaggio di Charbagh Safa quasi tutte le case sono state distrutte o danneggiate, e sono morti undici membri di una stessa famiglia”, ha dichiarato all’Afp Samiullah Raeeskhil, un abitante del posto.

Alluvioni catastrofiche

Negli ultimi mesi l’Afghanistan, uno dei paesi più colpiti dalla crisi climatica, ha subìto una serie di alluvioni catastrofiche, con almeno 66 vittime nella provincia settentrionale di Faryab e 55 in quella centroccidentale di Ghowr a maggio.

Lo stesso mese la provincia settentrionale di Baghlan è stata colpita da alluvioni improvvise e devastanti che hanno causato la morte di almeno trecento persone, oltre a gravi danni materiali.

Il paese ha registrato una primavera insolitamente umida dopo un inverno eccezionalmente secco.

L’Afghanistan è uno dei paesi più poveri del mondo e le case sono spesso costruite con materiali di scarsa qualità o terra battuta, mentre i servizi di emergenza soffrono di croniche carenze di risorse.