Il 13 dicembre il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha ordinato all’esercito di prepararsi a restare per tutto l’inverno in una zona cuscinetto in Siria, al confine con le alture del Golan siriane occupate da Israele nel 1967 e annesse nel 1981, dov’è già schierato un contingente delle Nazioni Unite.

L’esercito israeliano aveva assunto il controllo della zona demilitarizzata l’8 dicembre, poche ore dopo l’ingresso della coalizione ribelle siriana nella capitale Damasco.

Da allora l’esercito israeliano ha condotto centinaia di raid aerei contro obiettivi militari in Siria, prendendo di mira tra le altre cose depositi di armi e sistemi di difesa aerea.

L’operazione israeliana in Siria arriva in un momento in cui l’esercito israeliano si sta ritirando gradualmente dal sud del Libano, in seguito a una tregua con il gruppo Hezbollah, e sta proseguendo l’offensiva nella Striscia di Gaza, che ha causato quasi 45mila morti.

“A causa di quel che sta accadendo in Siria, è di fondamentale importanza mantenere una presenza militare israeliana sulla cima del monte Hermon, nonostante le difficoltà legate alle difficili condizioni climatiche durante l’inverno”, ha dichiarato Katz in un comunicato.

L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu aveva affermato il 12 dicembre che “la caduta del regime di Assad ha creato un vuoto di potere al confine tra Israele e la zona cuscinetto”, assicurando che “la presenza dei soldati israeliani è temporanea”.

L’occupazione israeliana della zona cuscinetto è stata criticata da gran parte della comunità internazionale, e in particolare dal segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, che il 12 dicembre, attraverso il suo portavoce, ha invitato Israele a ritirare le truppe e “ad astenersi da qualsiasi azione che possa minare il cessate il fuoco e la stabilità delle alture del Golan”.

Secondo le Nazioni Unite, l’occupazione della zona cuscinetto costituisce una “palese violazione” di un accordo firmato dalla Siria e da Israele nel 1974.

Gli Stati Uniti, il principale alleato d’Israele, hanno chiesto che l’occupazione sia “di breve durata”.

Secondo alcuni analisti, il governo israeliano teme che armi chimiche o altre armi strategiche dell’ex regime siriano possano finire nelle mani di gruppi jihadisti che potrebbero usarle contro Israele.

Per l’esperto di geostrategia Michaël Horowitz la durata dell’occupazione della zona cuscinetto “dipenderà dalla stabilità e dalle intenzioni del nuovo regime siriano”.