Tra il 13 e il 14 luglio, la polizia peruviana ha raso al suolo più di cinquanta miniere d’oro illegali nella regione Madre de Dios, vicino a una riserva naturale. L’operazione, durata due giorni, ha portato anche alla chiusura delle attività commerciali – dai locali notturni ai negozi di generi alimentari – di cui usufruivano i minatori che lavorano nella giungla.

Gran parte della regione amazzonica in Perù sfugge al controllo dello stato: il disboscamento e la raccolta illegale d’oro dilagano, insieme alla prostituzione e al lavoro minorile.

Secondo le autorità locali, le miniere illegali hanno già causato la distruzione di 50mila ettari di foresta. Il Perù è il quinto maggior produttore di oro nel mondo. Fino all’anno scorso, l’estrazione illegale era pari al 10 per cento della produzione nazionale.

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