Fabrizio Villa è un fotogiornalista italiano. Il 29 maggio 2015 era imbarcato sulla Nave Spica della Marina militare italiana, comandata dal tenente di vascello Francesco Maiorana, per realizzare un servizio per un settimanale italiano. Quel giorno, nell’arco di cinque ore, l’equipaggio ha salvato 998 uomini, donne e bambini nel canale di Sicilia, trenta miglia a largo delle coste libiche.
“È stato un esperimento. Ho montato una GoPro sul mio caschetto mentre realizzavo un altro reportage sui soccorsi nel canale di Sicilia”, racconta Villa. “Ci ho pensato molto prima di pubblicarlo. Poi ho cambiato idea. Credo sia importante condividere quello che un giornalista fotografo prova di fronte alla cruda realtà. Una visione senza filtri né tagli. Tutto questo per mostrare solo la sofferenza dei migranti e l’umanità dei soccorritori. Senza voler dimostrare nulla”.
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