Il 13 luglio una serie di bombardamenti ha colpito la città di Ariha, nella provincia nordoccidentale di Idlib, in Siria. La città è controllata dai ribelli di Jaish al fatah (Fronte della vittoria), formato principalmente da gruppi islamisti come il Fronte al nusra, organizzazione legata ad Al Qaeda.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani non è chiaro se l’attacco sia stato effettuato dalle forze governative siriane o dall’aviazione russa, alleata del regime di Bashar al Assad. L’area è bombardata regolarmente da entrambi gli eserciti.

Ad Ariha sono morte almeno 12 persone, tra cui 3 bambini. Altre 12 persone sono morte nello stesso giorno a Rastan, città controllata dai ribelli che si trova a circa 160 chilometri da Damasco, nella provincia centrale di Homs. Il numero dei morti potrebbe aumentare perché decine di persone sono state gravemente ferite.

Il 6 luglio le forze governative siriane avevano proclamato un cessate il fuoco di 72 ore su tutto il territorio. La tregua, definita “regime di calma”, è stata estesa fino alla mezzanotte del 14 luglio, ma i combattimenti sono continuati su diversi fronti. Dal 2011 la guerra in Siria ha causato circa 280mila morti e milioni di profughi e di sfollati. Il video dell’Afp.

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