Il 24 agosto il governo di Bogotá e il gruppo guerrigliero delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno raggiunto un accordo per mettere fine a più di cinquant’anni di guerra civile. Cinque giorni dopo è entrato in vigore il cessate il fuoco bilaterale e definitivo.
I combattenti dell’organizzazione guerrigliera più antica e numerosa del paese si sono impegnati a deporre le armi, a rispettare lo stato di diritto e ad abbandonare la lotta armata. Le Farc potranno trasformarsi in una forza politica e i suoi affiliati ritornare alla vita civile.
Il prossimo 2 ottobre i colombiani voteranno in un referendum per decidere se ratificare o meno l’accordo di pace. Il conflitto interno colombiano ha provocato quasi 220mila vittime e sette milioni di sfollati.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it