“Non penso che il governo cinese abbia capito le proporzioni della catastrofe causata dalla pianificazione familiare. È stata sempre un errore”, spiega il professore di diritto Yang Shishu che nel 2010 è stato sospeso dal suo lavoro e pesantemente multato per aver avuto un secondo figlio.

La politica del “figlio unico” è stata introdotta in Cina nel 1979 per rallentare la crescita demografica delle aree urbane, quando il paese ha raggiunto il miliardo di abitanti. Oggi in Cina, in seguito a questa politica, vivono 13 milioni di persone che non sono registrate all’anagrafe e non possono ricevere un’istruzione né condurre una normale esistenza legale. Le loro storie in un video della Thomson Reuters Foundation.

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